Jorit approda a Firenze con il murale su Antonio Gramsci

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Dal 2018 al 2020: Jorit ritorna a Firenze, da Nelson Mandela ad Antonio Gramsci

Jorit, noto artista partenopeo, specializzato in street art, approda nuovamente a Firenze, dopo aver realizzato nel 2018 il volto di Nelson Mandela realizzato su un edificio che ospita case popolari in Piazza Leopoldo. «Mandela è colui che ha lottato contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e la sua lotta non è finita, anzi oggi è quanto mai attuale»

Lo scorso novembre 2020, il noto artista approda in Via Canova con il nuovo murale dal titolo: “Odio gli indifferenti”, sollecitato dall’associazione culturale Teatro Puccini. Raffigura su una parete di 210 metri il volto di Antonio Gramsci, intellettuale comunista incarcerato dal regime fascista dal 1926 al 1937. Come di consuetudine, Jorit ha iniziato la fase preliminare del suo murale scrivendo una frase, tale da occupare tutto lo spazio:

Anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio. Le crisi consistono appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere. Odio gli indifferenti, credo che il vivere voglia dire essere partigiani.

Lettera dal carcere (Antonio Gramsci)

Questo è un estratto di una lettera dal carcere che Gramsci scrisse al fratello nel 1927.

Jorit Agoch su Antonio Gramsci:

“Gramsci è una figura importantissima, può dare lezioni fondamentali al mondo che stiamo vivendo in questa fase storica”.

Stiamo attraversando un periodo difficile che segnerà profondamente la storia: crisi economica, sociale, politica. Non è tutto riconducibile al Covid-19, questo maledetto microbo infettivo ha solo alimentato le crepe già aperte. Egli in una lettera al fratello lo esorta ad essere un uomo attivo nella vita che lo circonda non essendogli mai indifferente.

Antonio Gramsci e l’indifferenza come: “il peso morto della storia”

L’indifferenza è il peso morto della storia.E’ la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall’impresa eroica.

Antonio Gramsci

L’intellettuale novecentesco prende parte attivamente alla vita, opponendosi a coloro che erano indifferenti alla storia restandone inermi. Proprio questo suo attivismo gli permetteva di schierarsi dalla parte di coloro che nel piccolo, giorno dopo giorno, compiendo il dovere che gli spettava hanno cercato di volgere lo sguardo al futuro.

Odio gli indifferenti anche per questo: perchè mi da fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

L’indifferenza è ignavia, parassitisimo, vigliaccheria.Gramsci sentiva pulsare il suo attivismo nell’attività della città futura. Proprio per questo oggi più che mai, il percorso di vita di Gramsci sembra tornare utile. Pensiero imponente e rivoluzionario che muove verso un’intelletto progressista e non passivo agli avvenimenti dolorosi che attanagliano la società.

Tutte le opere di Jorit presentato delle linee rosse raffigurate sui volti: cosa rappresentano questi segni distintivi?

Le linee rosse raffigurate sui volti rievocano le cicatrici, rappresentano il simbolo dell’identità umana. Jorit fa riferimento al suo ricordo che ha dell’Africa, dove secondo il noto artista ognuno di noi è parte di una grande tribù intesa come gruppo sociale radicato sul territorio e con un sentimento di appartenenza forte.

Vivo, sono partigiano!

Antonio Gramsci

Cosa rappresenta Antonio Gramsci per Jorit?

«E’ un maestro di vita per me e per gli oppressi di tutto il mondo. Insieme a Maradona, uomo di una umanità infinita e a Nelson Mandela non si sono rassegnati all’esistente e hanno creduto in un mondo migliore di quello che c’è».

A proposito di ciò, Jorit espone uno striscione sul murale di Antonio Gramsci che recita:“Hasta siempre Diego”.

Photocredits: @jorit

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