Boom del Karaoke: i 5 generi più cantati di sempre

Karaoke

Il 28 settembre ’92 andava in onda il primo episodio di Karaoke, programma televisivo condotto da un giovanissimo Fiorello. Il fenomeno, nato anni prima in Giappone, è ancora oggi associato allo svago e al relax

Il 28 settembre del 1992 andava in onda il primo episodio di Karaoke, storico programma televisivo condotto da Fiorello ed ideato da Fatma Ruffini. Nel programma i concorrenti si scontravano a colpi di musica, cantando canzoni (più o meno) famose. Ben presto la moda del karaoke scoppiò in tutta Italia e da nord a sud era inevitabile cantare a squarciagola certe canzoni.

Breve storia del karaoke

Ai più giovani sembrerà incredibile, ma è esistito un tempo in cui i lyrics video e Genius non esistevano. I testi li si leggeva sui libretti dei vinili, delle cassette e dei CD o, nel peggiore dei casi, ce si li inventava. Poi è arrivato lui: il karaoke, una macchina infernale che consentiva a chiunque di cantare sulle basi di ogni canzone. Inventato in Giappone da Daisuke Inoue nei primi anni settanta. Derivante dalle parole giapponesi kara (vuota) e ōkesutora (orchestra), il karaoke è un tipo di intrattenimento che necessita solo di un microfono, delle casse ed uno schermo da usare a mo’ di gobbo. Nella stramaggioranza dei casi l’intonazione, purtroppo, non è un requisito fondamentale.

I duetti

Le prime canzoni ad essere prese di mira alle feste e nei locali sono sicuramente i duetti. Il target di questo genere? Le coppiette, i vari duo di amici (spesso scambiati per una coppia) ed i protagonisti di Generazione 56K. Ebbene sì, quando le note sono quelle di un duetto, l’amore è nell’aria. Quali duetti? Di certo quelli che la musica italiana non dimenticherà mai: parliamo di Acqua e Sale di Mina e Celentano, Non me lo so spiegare di Tiziano Ferro e Laura Pausini e, soprattutto, Felicità di Albano e Romina. Ma i re e regina dei duetti al karaoke (in maniera particolare al sud) sono sicuramente Gigi d’Alessio e Anna Tatangelo con la loro Un Nuovo Bacio.

Il Neomelodico

Ma il karaoke napoletano non si ferma di certo allo storico duetto che annuncia la neve ad agosto. Negli angoli più bui dei luoghi più remoti di Napoli il karaoke ha un solo tipo di musica: il Neomelodico. Che si tratti del Neomelodico scherzoso di Tony Tammaro o di canzoni con intenti più seri, sono immancabili nel repertorio dei dj campani. In particolare, una canzone risuona costantemente nelle casse dei bar-karaoke: Abbracciame di Andrea Sannino. Una canzone romantica ed altamente apprezzabile, ma sfruttata quanto il Reggaeton d’estate.

I Musical

Quante volte guardando Grease ci saremmo voluti sentire come Danny Zuko e Sandy Olsson? Io, onestamente, non ho mai immaginato di vivere una vita come la loro, ma c’è chi addirittura si veste come loro cantando al karaoke Summer Nights o You’re The One That I Want. Il terzo genere tra le richieste più frequenti è quello dei Musical: da Grease ad High School Musical, fino al più recente A Star Is Born. Che si tratti di voci singole, di duetti o di canzoni di gruppo, i Musical al karaoke sono una certezza come i balli di gruppo alle feste di compleanno: tutti li odiano, ma nessuno può farne a meno.

Le sigle dei cartoni animati

Veniamo al mio genere preferito. No, non parlo del Death Metal, ma delle sigle dei cartoni animati (o anime, che si voglia dire). Per i nostalgici degli anni ’80, ’90 e dei primi 2000 è impossibile resistere al richiamo delle canzoni di Giorgio Vanni e Cristina d’Avena (ma anche dei Manga Boys e di Enzo Draghi). Da L’incorregibile Lupin a Rossana, passando per Piccoli problemi di cuore, le sigle dei cartoni animati nipponici sono fondamentali nella collezione dei vari karaoke, accompagnate di tanto in tanto dalle indimenticabili canzoni dei classici Disney.

I re del karaoke: Vasco e Ligabue

L’ultimo genere è quello del Rock italiano. In particolare, dei due capostipiti: Vasco Rossi e Ligabue. Sempre al centro di una lotta tra i fan più sfegatati, i due storici musicisti sono i più quotati nella scelta delle canzoni da cantare in singolo. Da un lato, Alba Chiara di Vasco, dall’altro, Certe Notti di Ligabue. Quale che sia la vostra preferita, state pur certi che alla serata karaoke di vostro zio le sentirete sicuramente entrambe e, probabilmente, non soltanto queste due.

SingStar

Adesso, con YouTube, è tutto più facile, ma un tempo lo sporco compito di portare il karaoke nelle case degli italiani era suo: di SingStar. Videogioco per PlayStation 2 (riproposto anche per la 3 e per la 4), uscito nel 2004 e munito di appositi microfoni, SingStar era ciò che ti faceva sentire ancora più stonato del solito. Capace di toglierti la voce e farti strappare le corde vocali per arrivare a prendere una singola nota, SingStar intratteneva i giovani videogiocatori allo stesso modo di Just Dance: facendoli sudare ed implorare pietà. Però, alla fine, ci si divertiva lo stesso.

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