La casa napoletana e le sue “presenze”

casa napoletana

Le leggende che riguardano la casa napoletana risalgono a tempi antichissimi, alle radici stesse della cultura e degli usi della città di Napoli

La casa napoletana, secondo la tradizione, non è solo lo spazio nel quale si vive. Ha una sua personalità, che si è costruita assorbendo nel corso del tempo emozioni, pensieri e vicende degli esseri umani che l’hanno abitata.

É un luogo magico e sacro per le entità che si muovono tra le sue mura e convivono con gli abitanti, come ‘o munaciello, o addirittura ne costituiscono l’essenza, l’anima, come la Bella ‘MBriana.

Le leggende che riguardano la casa napoletana risalgono a tempi antichissimi, alle radici stesse della cultura e degli usi della città e si sono trasmesse da una generazione all’altra attraverso una tradizione orale mai interrotta.

Fino a non molti decenni fa le famiglie napoletane erano vaste e numerose e comprendevano non solo i genitori e i loro molti figli, ma nonni, zii e a volte bisnonni.

Abitavano tutti insieme in grandi appartamenti e i nonni raccontavano ai nipotini, affascinati e un pò impauriti, le apparizioni e gli scherzi del munaciello e raccomandavano loro di non parlare male della casa per non offendere la Bella ‘Mbriana.

Le vecchie abitazioni del centro erano scenari ideali per ambientarvi storie soprannaturali, complesse e un pò misteriose. Avevano corridoi in penombra, vani inesplorati nascosti dalle tele dei soffitti, stanzini ricavati nei muri, camini fuori uso e bizzarrie architettoniche varie.

Inoltre spesso c’era un gatto che, dando la caccia ai topolini, movimentava l’ambiente soprattutto di notte, e rendeva più credibili le storie.

Ai nostri tempi invece, gli appartamenti moderni o rimodernati di una città grande e caotica, il televisore sempre acceso, i contatti rari e distratti con la vecchia generazione, hanno fatto sparire quasi del tutto le leggende della casa napoletana, mentre la ragione ha relegato tra le superstizioni le antiche “presenze domestiche”.

Eppure ancora oggi capita di sentire una zia o una nonna che, aggirandosi per le stanze alla ricerca del pettine o degli occhiali, borbotta un pò scherzando e un pò credendoci: “In questa casa ci deve essere un munaciello“.

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