Come le nonne esorcizzano la febbre e fanno passare i sintomi influenzali
Anche se l’inverno sembra non volere arrivare l’influenza invece è in agguato e, proprio per gli sbalzi termici a cui siamo soggetti, è pronta ad aggredirci con la violenza tipica del passaggio alla stagione più fredda. I bambini poi, complice anche la scuola, in cui i virus si trasmettono alla velocità della luce, sono quelli che si ammalano più facilmente. Cari genitori è inevitabile, siamo prossimi alla febbre, ai nasini chiusi, all’odiosissima tosse e agli occhietti lucidi che fanno scattare in noi quell’ansia che in America è stata definita “febbre-fobia”.
Diciamolo, per quanto possiamo essere freddi e razionali, quando il termometro supera i 38 gradi iniziamo ad immaginare scenari catastrofici e ad avere un solo pensiero fisso: abbassare la temperatura, non vedere il nostro bimbo abbattuto e dolorante e, soprattutto, non sentirlo tossire, talvolta con l’orribile suono canino che ci fa passare dall’apprensione al terrore puro.
Durante la via crucis dell’influenza, per fortuna ci sono le nonne che a Napoli guardano il bambino e col tono solenne del miglior luminare della medicina sentenziano: “nun te preoccupa’, è frev e crescenza!”.
I napoletani conoscono molto bene questa espressione e cosa la nonna voglia dire con essa. La febbre di crescenza è uno stato febbrile acuto con temperature molto elevate in seguito al quale il bambino crescerà in altezza. Questo almeno secondo la cultura popolare. La scienza ha più volte smentito questa tesi, dicendo che non c’è relazione tra la febbre e la crescita, ma le nonne sono pronte a giurare di avere misurato loro stesse i propri nipoti riscontrando che la febbre di crescenza ha fatto periodicamente il suo dovere. In ogni caso, i genitori terrorizzati dall’influenza non si consolano pensando che il bambino passata la tempesta febbrile sarà cresciuto di qualche centimetro, è invece necessario debellarla subito con tutti i suoi sintomi!
La prima mossa in genere è quella di tirare fuori l’apparecchio per l’aerosolterapia, che da ottobre a marzo, in quasi tutte le case con bambini, diventa una presenza fissa, una sorta di soprammobile che non togliamo mai dal posto in cui lo abbiamo posizionato, non fosse altro che per scaramanzia. Guai però a prenderlo quando c’è la nonna! Quando lo vede generalmente si trasforma e tira fuori tutta la sua esperienza per curare il bambino con i “suoi” metodi e non “cu chillu cos, che ce vott’ l’aria nfacc e o fa sul chiagnere!”. E la nonna di rimedi per combattere l’influenza ne conosce tanti.
l più classico quando la temperatura è alta consiste nell’immergere delle pezze di cotone in una ciotola con acqua e ghiaccio, strizzarle bene e appoggiarle su fronte e polsi, cambiandole spesso per mantenerle fresche.
Un altro rimedio per far scendere il termometro è quello di fare pediluvi con acqua e aceto di mele. L’aceto di mele è anche ottimo per uno sciroppo ricostituente da consumare in caso di febbre e si prepara mescolando due cucchiaini di aceto con un cucchiaio di miele e diluendo il composto in acqua calda bevendone un bicchierino 2-3 volte al giorno.
Un ottimo metodo per combattere la febbre alta è anche l’aglio. Certo per un bambino non sembra molto indicato ma, qualora oltre che genitori preoccupati e determinati ad utilizzare qualsiasi mezzo per abbassare la temperatura, fossimo anche un tantino sadici, possiamo mettere a bollire uno spicchio d’aglio a pezzetti insieme a mezzo bicchiere di latte da far bere quando è ancora caldo.
Sempre da bere, l’infuso a base di basilico e zenzero, con una decina di foglie del primo e un pezzettino tritato del secondo. Si fanno bollire insieme in acqua per 15 minuti e si lasciano infondere per una decina di minuti, poi la bevanda si filtra e si aggiusta con una punta di miele.
A base di miele anche un formidabile rimedio contro tosse e mal di gola. Insieme al succo di un limone si mescolano due enormi cucchiai di miele fino a quando il composto diventa uno sciroppo denso. Il sapore non è dei più gradevoli ma, preso due volte al giorno, è formidabile.
Infine il più classico dei rimedi per dare sollievo in caso di temperatura alta sono le patate sulla fronte. Si affetta una patata cruda e si posizionano le fette su una pezza da poggiare sulla fronte sostituendola quando le patate utilizzate si riscaldano.
Ovviamente sono tutti metodi casalinghi dettati dalla cultura popolare. Le nostre nonne non avevano a disposizione i presidi medici che abbiamo noi oggi e dunque è chiaro che qualsiasi pediatra vi dirà che non possono sostituire la prescrizione che vi darà lui.
Su una cosa però nessun medico potrà essere in disaccordo. In caso di febbre chiamate la nonna e fate inondare il vostro piccino dalle sue coccole speciali, quelle certamente sono in grado di fare miracoli e se dovesse insistere per misurare il bambino prima e dopo l’influenza per dimostrarvi di avere ragione sugli effetti che la febbre di crescenza ha ‘ncop ‘o piccerill, fatela fare, la nonna è sempre la nonna!