La Lega blocca la calendarizzazione del ddl Zan. L’On. Zan: “Dittatura della minoranza”

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La Lega blocca la calendarizzazione del Ddl Zan per l’ennesima volta e rimanda la decisione al Senato. L’aggiornamento arriva tramite un videomessaggio di Alessandro Zan su Instagram: il deputato accusa Ostellari – esponente della Lega e presidente della Commissione Giustizia – di rimandare con futili scuse la data del voto in aula.

La Lega blocca il ddl Zan, Ostellari: “non è una priorità”

È ormai da tempo che la questione ddl Zan viene portata avanti con caparbietà da una grande fetta della maggioranza in Parlamento, oltre che da sommosse popolari per le strade e nei social. La legge è già stata approvata tempo fa alla Camera da una grande fetta dalla maggioranza.

All’interno dell’aula – che vede dopo la formazione del governo Draghi la totalità dei partiti – la voce comune è quella di procedere e di trovare una data per il voto rispetto all’entrata in vigore della legge Zan. La proposta, però, trova ostacoli sul fronte di destra, capitanato dalla Lega e dal presidente della Commissione Giustizia Andrea Ostellari, nonché esponente del partito.

L’onorevole rimanda la calendarizzazione perché – a suo dire – spaccherebbe la maggioranza e interferirebbe con i lavori che sarebbero prioritari.

“Prendo atto della spaccatura fra i rappresentati dei gruppi di maggioranza in Commissione e segnalo come questa renda impossibile procedere serenamente con i lavori”.

Le parole di Ostellari

E alla mancata unanimità del voto rispetto alla calendarizzazione – per via dei voti contrari della Lega – lo stesso Ostellari rimanda la decisione alla Conferenza dei Capigruppo, definendola “la sede migliore”.

La risposta di Alessandro Zan

La risposta di Alessandro Zan arriva sui social, in particolare su Instagram con un videomessaggio. L’esponente del PD – nonché esponente della comunità LGBT italiana – dal canto suo, accusa la Lega e l’Onorevole Ostellari di tenere in ostaggio l’intera commissione parlamentare. Si rivolge inoltre alla presidente del Senato, Elisabetta Castellati, chiedendo che la proposta sia portata avanti e calendarizzata.

Ribadisce come la legge sia voluta dal Parlamento e accusa la Lega di star bloccando – assieme a Fratelli d’Italia – il progresso dei diritti civili: “Dittatura della minoranza!”, afferma il deputato.

Punti di vista?

Entrambe le parti ne fanno un discorso di priorità, ma gli aghi della bilancia pendono su due posizioni opposte. Sono ormai 5 mesi che la proposta di legge è ferma ai box, succube di continui rimandi rispetto alla calendarizzazione.

Per le strade d’Italia, episodi reiterati di violenze mirate rimandano all’esigenza di fare ciò che dev’essere fatto: chiamare aggressioni omofobe – verbali o fisiche che siano – con il loro nome, finendola di etichettarle con termini generici. Servono forti iniziative di contrasto al fenomeno, che in Italia c’è e si fa sentire.

La comunità e la maggioranza lo richiedono a gran voce, la Lega e Fratelli d’Italia continuano a bloccare il Ddl Zan, facendo muro. Troveranno il modo di abbatterlo?

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