La pancia: incubo delle donne, ma luogo di energia vitale

pancia-incubo-donne-luogo-energia-vitale

È tonda, è coinvolta negli sbalzi d’umore, può essere calante o crescente, non è la luna bensì la pancia.

Il significato simbolico della pancia

La pancia è una zona del nostro corpo con un’importante rilevanza simbolica: è la sede del cervello emotivo (tratto gastroenterico), richiama alla maternità, alla fertilità, al piacere di nutrirsi e ha un grande appeal erotico e seduttivo.

Purtroppo però nonostante tutti questi nessi così positivi la pancia è spesso vissuta dalle donne in maniera critica. Infatti risulta essere uno dei punti del corpo che le donne hanno più difficoltà ad accettare. 

Se provate a dire a una donna che ha la pancia di certo non ne guadagnerete la sua gratitudine, anzi sarete considerati maleducati e insensibili.

L ‘espressione “avere la pancia” è dispregiativa se associata all’immagine di un corpo grasso e sciatto.

L’ideale del corpo perfetto 2.0

L’adipe addominale nella nostra società è simbolo di pigrizia, gola smodata e poca seduttività, che mal si addice all’ideale di perfezione femminile della nostra epoca.

Il corpo ideale promosso ai giorni nostri dai social e dal marketing è magro, scattante, rotondo nei glutei e nei seni, ma estremamente asciutto nelle altre zone, il tutto curato, aggraziato e tonico.

Il grasso non è considerato accettabile per una donna del XXI esimo secolo.

Dove si colloca il piacere del corpo 

Ma la pancia è veramente solo una zona del corpo da passare al severo vaglio estetico?

Vi potrà stupire sapere che un ventre rilassato e leggermente rotondo è sinonimo di fertilità abbondanza e libertà.

La bioenergetica di Alexander Lowen (1977) ci insegna che la pancia è collegata alle sensazioni sessuali, quindi una pancia e un bacino poco flessibili, rigidi e contratti possono ridurre le sensazioni di piacere sessuale.

Al contrario una pancia rilassata e morbida permette di essere in sintonia con i propri desideri e sensazioni e quindi di vivere una sessualità appagante e carica d’amore.

Che il ventre morbido rimandi un’immagine di donna accogliente, generosa, sensuale e affettuosa ce lo testimoniano i grandi capolavori come la Venere di Botticelli o le morbide donne di Rubens.

L’Era Vittoriana, no alla libido e alla libertà

A tal proposito l’Era Vittoriana ritenne necessario rinchiudere il ventre delle donne in rigidi corsetti di stecche di balena per contenere la loro sessualità e seduttività.

Un ventre rilassato implica una femminilità libera, libera di vivere le emozioni e sensazioni che il corpo regala. Una donna che si sa vivere il piacere nelle sue varie forme è una donna che sa apprezzare la libido e la voluttà della tavola. La pancia poteva far venire strane fantasie agli uomini e quindi solo una donna lasciva la esibiva.

Questa zona così erogena andava quindi “ingabbiata” così da regolarne il fascino e la potenza seduttiva.

In effetti se noi tiriamo in dentro la nostra pancia bloccando il respiro, automaticamente anche le pelvi si irrigidiscono e questo produce inevitabilmente una sensazione di inibizione sessuale e di tensione emotiva.

Infatti non è un caso che quando vogliamo trattenere le lacrime contraiamo involontariamente il ventre, se al contrario lo lasciamo andare il potere emotivo si sprigiona e i singhiozzi sono difficili da contenere. 

La vita è a livello viscerale

Questo ovviamente è vero anche in termini positivi, rilasciare la pancia sotto l’impeto della gioia libera una profonda risata la cui energia si diffonde in tutto il corpo.

“Ogni qualvolta piangiamo o ridiamo è nel ventre che sperimentiamo la vita a livello viscerale” ( “Espansione e integrazione del corpo in bioenergetica”. di Alexander Lowen)

A questo punto forse inizia ad apparire più chiara l’importanza che quest’area del nostro corpo ha per l’equilibrio psicofisico.

Non è un caso che secondo le discipline di origine giapponese quattro dita sotto l’ombelico si colloca “hara” il centro dell’inconscio, dell’energia vitale dell’uomo e dell’equilibrio.

Colui che è in contatto con il proprio hara è una persona centrata nel suo baricentro, sia in senso fisico sia in senso psicologico. È  quindi calma, serena, pronta nell’ affrontare la vita, giusta nelle sue valutazioni e possiede grandezza d’animo.

Immaginando una donna con queste risorse mi viene in mente una persona sicura di sé, che si muove nel mondo e nella vita con agilità.

Non è questo forse un modello ancora più d’ispirazione rispetto a al semplice ideale di una donna con la pancia?

Print Friendly, PDF & Email
Ambasciator