Netflix fa scacco matto con la nuova mini serie “la Regina degli Scacchi”, una produzione superba che è capace di attrarre anche chi non si è mai approcciato al gioco degli scacchi
La storia
La storia è tratta dal romanzo The Queen’s Gambit (tiolo originale), di Walter Stone Tevis, tradotto letteralmente significa La mossa della regina, ovvero il gambetto di donna, che per chi conosce le basi degli scacchi, ha un significato ben specifico, cioè una delle aperture più antiche conosciute nel gioco degli scacchi.
Una piccola orfana, di nome Beth Harmon, scopre casualmente il gioco degli scacchi e se ne appassiona tanto da farne una carriera.
Ambientato all’inizio degli anni ‘50, tra alti e bassi dovuti anche ad alcune dipendenze, svariati incontri la porteranno fino ad arrivare allo scontro finale; una vera e propria storia di riscatto.
Molti paragonano la trama ai più grandi film classici che raccontano di sport; anche se il movimento fisico è davvero poco. La stessa cosa non si può dire della trama che risulta invece spumeggiante e piena di imprevisti.
La produzione de La regina degli Scacchi
Questa produzione Netflix segue il successo di Emily in Paris, ma non ne è può essere più lontana; sotto la sorprendente regia sopraffina di Scott Frank, moltissime le critiche positive; in primis il Times ha osannato la serie che riporta la tv di qualità nelle case.
In molti aspiravano a fare del romanzo di Tevis una produzione cinematografica, ma probabilmente la soluzione della mini serie è stata una scelta molto adatta.
Da alcuni è stata definita alquanto ambiziosa l’esperienza di far appassionare anche chi è meno pratico della scacchiera, ma davvero è un esperimento ben riuscito; infatti chi lo ha visto ammette di aver gustato le puntate tutte d’un fiato.
Cast
La protagonista è Anya Taylor-Joy, giovane attrice che recentemente ha interpretato Emma nell’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Jane Austen del 1815 e, precedentemente, aveva recitato anche nella fortunata serie Peaky Blinders.
Nella sua interpretazione, alcune espressioni risultano così realistiche da impressionare lo spettatore, molte saranno le ragazze che si rivedranno nelle sue emozioni e movenze.
Isla Johnston interpreta, invece, la giovane Beth Harmon, mentre Annabeth Kelly, interpreta Beth a cinque anni.
Da ricordare l’interpretazione di Bill Camp, ovvero il custode della scuola, primo insegnate di scacchi di Beth.
Fotografia ed effetti speciali
La fotografia è una calamita per gli occhi, i colori, come il rosa e l’azzurro degli arredi, spiccano assieme al verde acido e al rosso dei capelli della protagonista; ricordano alcune regie francesi o persino quelle del premio oscar la forma dell’acqua di Guillermo del Toro.
Gli arredi si adattano perfettamente, seguendo l’excursus storico che parte dagli anni ’50 arrivando alla guerra fredda.
Con il passare degli anni della giovane Beth, i colori si riscaldano facendo comprendere la tranquillità, ottenuta, piano piano, dalla protagonista.
Pochi sono gli effetti speciali utilizzati, ma in modo molto fine; apprezzabilissima la scacchiera che spesso compare sul letto della protagonista, impressionate una delle scene dove l’ombra della regina si unisce alla protagonista, di fatto incoronandola come piccolo genio degli scacchi.
Un po’ di femminismo
James Brown cantava:
this is a man’s world, this is a man’s world, but it wouldn’t be nothing, nothing without a woman or a girl.
Ebbene sì! In un mondo di uomini, questa è la storia di una ragazza che combatte e che vive la sua vita, sorpassando tremende difficoltà fino al riscatto.
Ed è quello che auguriamo a tutte le giovani donne, ma anche ai giovani uomini che si accingono, con occhi sognanti, a guardare questa sorprendete serie tv; si prevede intanto un amento delle vendite di scacchiere nel mondo!
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