La sirena Parthenope e la nascita di Napoli

Miti e leggende all’origine della nostra città: dalla sirena vergine al centauro innamorato, fino alla nascita di Parthenope

La sirena Parthenope. La storia di Napoli è segnata da leggende, da racconti fantastici entrati di diritto nell’immaginario collettivo: miti che rendono, anche in questo, la nostra città un microcosmo a sé stante, indipendente e nel contempo estremamente connesso rispetto alla civiltà occidentale, divenendone imprescindibile paradigma. Chi non hai sentito parlare, almeno per una volta, del munaciello o della bella ‘mbriana, raccontata magnificamente dall’indimenticabile Pino Daniele in una canzone omonima?

Accanto a queste ed altre leggende d’origine spiccatamente popolare, ce n’è un’altra, forse più “colta”, ma non meno intrigante. Essa riguarda proprio l’origine di quest’eterna città: la sirena Parthenope.

Nascita del mito

Il mito nasce dalla raccomandazione di Circe ad Ulisse di non ascoltare quel canto soave delle sirene che avrebbe procurato la morte a lui ed ai compagni d’avventura. Il Re di Itaca, però, celebre per la sua arguzia e furbizia, tura le orecchie dei compagni e si fa legare ad un albero maestro della nave per ascoltare la forza incontrollabile di quelle voci.

La sconfitta delle sirene inducee le tre sorelle, Parthenope la vergine, Ligea dalla voce chiara, Leucosia la bianca, a gettarsi in mare per trovare la morte.

Il meraviglioso corpo di Parthenope approda nei pressi dell’isolotto di Megaride. Scoperto dai pescatori, viene poi sepolto dove oggi si erge il Castel Dell’Ovo. Si moltiplicano, poi, le leggende a riguardo: Secondo una, dal corpo soave delle bella sirena prende forma il golfo di Napoli; stando ad un’altra, di ottocentesca memoria, il centauro Vesuvio s’innamorò di una sirena; ma Zeus, rapito dalla gelosia e dall’ira, trasformò il primo in un vulcano e la seconda in una città.

Una città chiamata Parthenope

Secondo i testi antichi di Strabone e Plinio il Vecchio, quando nel V secolo a.C. un gruppo di coloni fonda il primo nucleo abitativo lo chiama Parthenope,  per il sepolcro della giovane sirena, ubicato nell’isola di Megaride.

Oggi, la bella e giovane sirena è omaggiata in Piazza Sannazaro, grazie ad una fontana che la rappresenta, e sulla facciata del Teatro San Carlo.

La bella Parthenope all’origine di una città mitica, nata dal canto e dalla bellezza di una sirena sfortunata. Bellezza e sfortuna che accompagnano Napoli da sempre; dove alle sirene e agli amabili pescatori, si sono sostituiti, spesso, impavidi invasori. 

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