I social: il sottile confine tra il progresso e il regresso

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I social nelle nostre vite

Sembra ieri che per la prima volta Instagram, l’app destinata alla condivisione di fotografie, si affacciava timidamente al mondo dei social dove spopolavano Facebook e Twitter, diventando in poco tempo il secondo social più utilizzato dalle persone. Oggi oltre a questi che sono i più famosi, ci sono tanti altri social come Tumblr, Pinterest o Linkedin.
Ciascuno di questi è conosciuto per una caratteristica peculiare.
Ma quando sono nati i social?

La storia dei social

Non tutti sanno che il primo social fu inventato nell’ormai lontano 1997.
Il primo a comparire fu SixDegrees, che si basava sulla teoria secondo la quale ogni persona sarebbe collegata all’altra tramite sei conoscenti.
Il primo ad avere successo fu Friendster, ma non essendo pronto al sovraffollamento dei server, aveva un lento caricamento delle pagine.
Le persone migrarono così a MySpace, che permetteva di personalizzare la propria pagina. Nello stesso anno fu inaugurato Linkedin, un social che privilegia l’ambiente lavorativo. Rispetto ai predecessori, oggi possiede milioni di iscritti. Nel 2004 nacque Facebook, un social creato per restare in contatto con gli amici. La svolta avvenne nel 2006 quando si scoprì la possibilità di integrare applicazioni di terze parti. Nello stesso anno comparve Twitter, che permetteva di inviare messaggi ai propri follower. L’utilizzo dei follower era previsto anche per Instagram (2010), ma lo scopo non era di inviare messaggi, bensì condividere foto.

Una delle più grandi invenzioni del secolo

Oggigiorno quasi tutte le persone del mondo hanno un profilo social. Indubbiamente hanno rivoluzionato le nostre vite, cambiando il nostro modo di relazionarci. Ormai tutti condividiamo i momenti della nostra quotidianità, belli o brutti che siano, con i nostri amici social. Non è assurdo affermare che sono una delle più grandi invenzioni di questo secolo.
Fino agli inizi del duemila, era impossibile immaginare di poter comunicare istantaneamente e senza costi con un amico o parente all’estero, condividere i momenti più importanti della nostra vita, postando foto, pensieri e rendendoli partecipi di essa. Anche lo scambio di informazioni è stato reso decisamente più semplice. Quella che prima era la cosiddetta “chiacchierata da bar”, ora avviene tramite social. Scambiarsi idee sulla politica, sullo sport o anche il semplice “come stai?” è diventato immediato.

Il problema dei social

Il problema è che adesso hanno perso la loro funzione originale. Ora è diventata una sfida a chi posta di più per avere più follower.
Perché oggi essere seguiti da centinaia di migliaia di persone si chiama essere influencer, ed è un lavoro. Perché oggi conoscere il nuovo fidanzato di Diletta Leotta, sapere cosa ha fatto Stefano De Martino, lo sparlare di vip o, e capita molto spesso, sparlare di conoscenti, è l’hobby preferito dalle persone. L’odio che alcuni hanno per i Social, è dovuto a tale fenomeno. Questa è la vera piaga della società, non i social. Se tornassero alla funzione originale sarebbero una rivoluzione. Utilizzati nel modo giusto, hanno reso possibili cose che sembravano impossibili da ottenere. Perché il rendere partecipi di avvenimenti della tua vita le persone care che sono lontane, nello stesso istante in cui avvengono, fino a qualche tempo fa era un sogno.

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