Caro Babbo Natale…
Oggi é 4 Dicembre, e mancano solo 21 giorni a Natale, io sono emozionata, nonostante tutto. Probabilmente non sarai abituato a ricevere lettere da persone che non siano bambini piccoli, infatti non te ne scrivevo una ormai da anni. Io non ho mai davvero smesso di credere in te, e soprattutto quest’anno, ho bisogno di farlo più che mai. I miei compagni di scuola mi ripetevano sempre che non esistevi, ma io non gli davo mai ascolto.
Tu eri e sei per me la vera magia del Natale; non per i regali, o almeno non solo. Eri la magia del mio Natale perché adoravo sedermi alla scrivania con mia sorella grande e pensare a cosa scriverti. Lei affidava sempre a me il compito, quindi mi toccava scrivere ben due letterine. Ma a me non dispiaceva. Adoravo pensare al posto in cui metterla una volta finita, perché doveva essere un posto speciale. Un posto visibile per te, ma non troppo, perché non volevo che i miei genitori leggessero. Doveva essere una cosa solo nostra. Ed ora eccomi qui, a 21 anni (tra pochi mesi 22, ma meglio non pensarci) a scriverti una lettera , ma questa volta non su un foglio.
Lo sai, i tempi sono cambiati.
Inutile dirti che è stato un anno particolare, l’hai vissuto anche tu giusto?
É stato un anno così triste che a 21 anni sento il bisogno di credere ancora di più in te, o forse, di illudermi. Sento la necessità di tornare bambina, a quando la mia unica preoccupazione era cosa farti trovare vicino al camino di casa. Spero ti piaccia ancora il dolce che ti facevo preparare da mamma. É un giorno speciale oggi, é il compleanno della mia nonna, compie 85 anni ma non possiamo festeggiare. Non posso abbracciarla, non posso darle nemmeno un bacio. Posso solo guardarla da lontano e abbracciarla nei miei pensieri, di questi tempi é sempre meglio evitare. E non è giusto. Non è giusto non poter abbracciare una nonna, non poter festeggiare il Natale con i propri parenti. Non è giusto che molte persone abbiano perso il lavoro. Che non sappiano più come fare per tirare avanti. Non è giusto vedere tante attività fallire, dopo tanti sacrifici. Guardare negli occhi le persone e vedere solo tanta tristezza. Non è giusto togliere ai ragazzi la bellezza della scuola. Quella dei banchi troppo stretti. Dei lunghi corridoi. Delle scale antincendio. E non è giusto privare i bambini della propria libertà. Privare noi giovani delle serate con gli amici, delle sbronze. É un virus che ci ha tolto tutto, e che si sta quasi divorando anche le nostre anime. É un virus che ha fatto soffrire tanto, che ci ha portato via le persone a noi care. Ed è per questo che ti scrivo, perché tra tanta rabbia, delusione e Tristezza ho bisogno di vedere un po’ di luce in questo tunnel che sembra non avere una via d’uscita. E quella luce potresti essere tu, come quando ero bambina. Magari non l’hai mai detto a nessuno che esisti davvero. E magari non hai mai detto a nessuno che con le renne e gli elfi puoi mandare via tutto questo . Forse ho ragione , non lo so, ma ti prego, se non è così non voglio saperlo. Ho bisogno di crederci, di avere qualche speranza, anche se illusoria e banale.
Vieni presto, io ti aspetto, come ogni anno, con lo stessa energia ed emozione di sempre.
Con affetto,
la bambina che non smetterà mai di crederci.
ambasciator.it
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STEFANO POPOLO
CEO & Founder
Classe 1993, fondatore di Ambasciator e giornalista pubblicista.
Ho pensato al nome Ambasciator per raccontare fedelmente la storia delle persone, come strumento e mezzo di comunicazione senza schieramenti. Ambasciator, non porta penna.