Una lettera dal piccolo Tommaso
Sono subito diventate virali le foto della lettera di un bambino di nome Tommaso, di soli cinque anni al presidente Giuseppe Conte.
Una lettera speciale, che lascia trapelare tanta ingenuità e dolcezza.
E anche tanta tenerezza, che ha aperto gli occhi a tanti adulti, sottolineando la sofferenza ed il disagio che vivono anche i più piccoli.
Chiede un’autocertificazione speciale per Babbo Natale affinché possa portare a tutti i propri doni, assicurando di avere piena fiducia in lui.
Così tanta da essere sicuro che avrà con sé la mascherina.
La tristezza celata nella lettera
Non è difficile capire la tristezza nascosta nelle parole del piccolo Tommaso. Un bambino di cinque anni, a cui è stata tolta la spensieratezza di trascorrere i giorni che precedono Natale, pensando a cosa chiedere a Babbo Natale. Ogni bambino a cinque anni ha il diritto, se c’è la possibilità, di girare per i negozi, vedere un gioco, desiderarlo, poi vederne un altro e poi un altro ancora. Tornare a casa indeciso, pensare che la cosa più difficile della vita sia scegliere il proprio regalo e non mantenere le distanze. Un bambino, a cinque anni, dovrebbe giocare all’area aperta, nel verde di grandi parchi e non preoccuparsi di far trovare a Babbo Natale l’igienizzante per le mani. E invece è proprio quello che il covid-19 ha portato loro via: un’infanzia normale, libera e spensierata.
La risposta del Presidente
Conte, tra i mille impegni e le mille mail che riceve al giorno, ha dedicato cinque minuti del suo tempo per rispondergli. Un gesto nobile e dolce, che ha fatto sorridere un po’ tutti. Ha iniziato subito col rassicurare Tommaso: Babbo Natale ha già un’autocertificazione. E ha il permesso di entrare in tutte le case. Ha con sé la mascherina e l’igienizzante per le mani; è un ottimo alleato, gli sarà sicuramente d’aiuto. Lo saluta poi, con una promessa: “ho saputo che vuoi chiedere a Babbo Natale di mandare via il Coronavirus: non sprecare l’occasione di chiedere un regalo in più.
A cacciare via il Coronavirus ci riusciamo noi adulti”. E’ così che conclude. Dando a Tommaso, ai bambini, ai ragazzi e agli adulti una speranza.
La speranza che un giorno tutto questo sarà solo una triste storia da raccontare. Gli adulti riusciranno a mandare via il Coronavirus, afferma convinto. Ma solo se rispettano le regole, aggiungerei io.
- Indossare la mascherina
- Igienizzare le mani
- Mantenere le distanze
- Evitare di creare assembramenti
- Restare a casa il più possibile
Ed è quello che sperano tutti gli italiani: tornare un giorno, a riabbracciarsi senza alcuna preoccupazione.