A Napoli lo stile Liberty ha avuto un grande sviluppo. Alcuni edifici al Vomero rappresentano delle peculiarità uniche
Il Vomero è quartiere collinare di Napoli che ha avuto un grande sviluppo urbanistico tra fine ‘800 e inizi ‘900, proprio il periodo di maggior splendore dello stile Liberty (primi venti anni del XX Secolo).
Per conoscere meglio questa corrente architettonica e il suo sviluppo vomerese vi parleremo di tre edifici: Villa La Santarellfa, Casa Marotta e Palazzo Avena.
Il Liberty
Prima di proseguire, è opportuno spendere qualche parola sul “Liberty”.
Quest’ultimo, nasce dal movimento artistico conosciuto a livello mondiale come Art Noveau, meglio noto in Italia come Floreale.
Uno stile che abbracciava tutte le arti: dalla gioielleria all’architettura, dal mobilio alle luminarie, dall’arte funebre all’urbanistica.
Anche se furono i francesi a coniare il termine Art Noveau, questo movimento artistico deriva, come concezioni e come idee, dall’inglese Arts and Crafts, il cui fine era quello di rivalutare il ruolo compositivo e realizzativo dell’artigiano.
L’architettura e il design non sarebbero mai più state le stesse. A Napoli, il Liberty influenzò i quartieri Chiaia, Posillipo e appunto il Vomero.
La situazione del Liberty al Vomero
Al Vomero, il principale esponente del Liberty fu l’architetto napoletano Adolfo Avena (1860 – 1937).
Quest’ultimo, a partire dal 1910, realizzò nel quartiere collinare diversi palazzi e villini con uno stile liberty di stampo rurale.
Decisione presa anche per le condizioni del Vomero dell’epoca, una zona di Napoli particolarmente agreste (era un quartiere in piena costruzione).
Uno dei figli di Avena, Gino, seguì le sue orme diventando architetto e realizzando diverse opere al Vomero negli Anni 30.
Villa La Santarella
Questo edificio è legato indissolubilmente al suo primo proprietario, il famoso commediografo Edoardo Scarpetta, padre dei De Filippo (questi ultimi, in quanto illegittimi, presero il cognome della madre).
La Santarella è posizionata all’angolo tra via Luigia Sanfelice e via Filippo Palizzi, al ridosso quasi del Petraio.
Il nome deriva da una celebre opera di Scarpetta, Na Santarella.
I guadagni derivanti da questa commedia, resero possibile questo sogno ad occhi aperti: un bassorilievo, posizionato nell’androne, riproduce un’iconica scena di Na Santarella.
Villa La Santarella è figlia di Edoardo Scarpetta, nel senso che fu lui a prendere diverse decisioni in merito a questo singolare monumento alla sua persona.
L’edificio presenta la forma di un moderno castello con quattro torri ai quattro angoli.
É celebre una frase che avrebbe pronunciato Scarpetta al termine dei lavori:
“Mi pare nu cumò sotto e ‘ncoppa!” che traducendo per chi non è partenopeo suona così: “Mi sembra un comò sottosopra!”
Sulla facciata, infine, Scarpetta volle apporre la scritta: “Qui rido io“, da intendere nel senso che se al teatro erano gli altri che ridevano alle sue battute, qui sarebbe stato lui a godere dei frutti del suo lavoro.
Casa Marotta
Edificio residenziale che presenta diversi aspetti interessanti. Prima tra tutti: non è stato realizzato da un napoletano, ma dall’architetto palermitano Leonardo Paterna Baldizzi.
É bene ricordarlo perché Casa Marotta è un chiaro esempio di sobrio Liberty siciliano.
L’edificio fu realizzato nel 1912 in via Solimena e porta il nome dell’appaltatore che volle questo lavoro.
L’esterno presenta un contrasto tra il colore ocra delle decorazioni e il bianco presente sulla facciata.
La palazzina è a tre piani: negli ultimi due sono presenti balconate molto caratteristiche.
Palazzo Avena
Posizionato tra via Renato Lordi e Piazza Ferdinando Fuga, il palazzo deriva il suo nome dall’architetto Adolfo Avena.
La sua storia è molto antica ed è legata alle vicende connesse alla Funicolare Centrale.
Dell’antico palazzo settecentesco, appartenuto anche al potente Cardinale Fabrizio Dionigi Ruffo, è rimasta soltanto la facciata. Il resto dell’edificio è stato realizzato in stile Liberty in circa due anni, tra il 1927 e il 1928.
I lavori furono promossi da Gustavo Giovannoni, all’epoca Alto Commissario della Provincia di Napoli, come parte della sistemazione della piazzetta antistante la Funicolare Centrale, inaugurata proprio nel 1928.
Di grande importanza artistica è il prospetto che si affaccia su via Lordi, realizzato in uno stile fortemente influenzato dalle avanguardie architettoniche del Nord Europa.