I punti di (s)vista di dilettanti allo sbaraglio
In quante circostanze della vita ci siamo sentiti rispondere: “l’importante è la salute!”; ed in altrettante, svariate, occasioni, noi stessi abbiamo confortato il nostro interlocutore di turno.
Davanti ad un imprevisto, ad un danno che avrebbe potuto portare serie conseguenze, ad una negativa vicissitudine subita, ad uno sfortunato accadimento patito. “L’importante è la salute”.
In una datata canzone (Tanto pe’ cantà) Nino Manfredi asseriva che “…basta ‘a salute…quanno c’e` ‘a salute c’è tutto…basta ‘a salute e un par de scarpe nove poi girà tutto er monno…”.
Altri tempi, tempi di spessore culturale e di intensità ideologica. Sotto tutti i punti di vista. Esisteva un confronto – serio, efficace, adeguato – tra politici di altra epoca. Tempi irripetibili, nomi assolutamente avulsi – salvando la reputazione di qualcuno – dall’attuale inettitudine politica, dal presente dilettantismo, sciorinato in qualunque contesto.
Oggi, con una manciata di clic si diventa parlamentare, senza sapere neppure come e perché. La realtà è connotata di pochezza e superficialità, di approssimazione e infondatezza concettuale.
Era l’epoca in cui il “semplice” Consiglio Comunale era convocato alle 21.30, affinché tutti i componenti del massimo consesso cittadino, avessero avuto modo di terminare la normale attività lavorativa.
Non era determinabile la fine, ma di sicuro, ciascuno dei componenti, al mattino successivo – in orario – era al proprio posto di lavoro, per svolgere le mansioni relative.
Oggi non sarebbe neppure proponibile: la politica è soprattutto un’occupazione.
Il Bene Comune, negli anni, ne ha risentito; ne ha accusato, irrimediabilmente, le conseguenze. Argomenti affrontati senza alcuna cognizione di causa, ciarlatani in auge con orgasmo da potere incorporato, autoreferenzialità senza alcun sostegno di solidità, apparire innanzitutto ed essere per nulla importante.
Caotiche soluzioni invece di efficaci soluzioni
Perdurano le propagande, si perpetrano i reciproci insulti; nessun spessore al rilievo essenziale delle problematiche, ma solo un degrado straripante.
Si annunciano benefici effetti, ma ci si dimentica di porre in essere le conseguenze; si promulgano roboanti soluzioni positive, ma non si ha riscontro dei risultati ottenuti.
Tanto, tantissimo, fumo, ma poco, pochissimo, arrosto.
Una fattualità affidata alla divulgazione, con le inevitabili figuracce che ne derivano. Nessuno sembra dare importanza all’evidenza, della pochezza espressa.
Ci si misura con certezze incontestabili, facendo leva su inspiegabili concetti cognitivi che nulla hanno a che vedere, con il raggiungimento di fini e obiettivi.
A volte sembra di essere al “la fiera dei sogni”; la differenza – forse ai più neppure conosciuta – sta nel fatto che quella citata era un programma di Mike Bongiorno, quella cui, invece, assistiamo solo una misera messinscena. Alla ribalta guitti, approssimativi e assai maldestri, assurti – alle cronache del 2013 ed al miracolo del 2018 – con la guida di un altro attore che, in verità, neppure nella città natia gradiscono molto.
Gli preferiscono – e ne vanno fieri – il navigator Colombo, il cantautore De André ed il letterato Montale. Tanto per citarne qualcuno.
Però, vogliamo parlarne? La riapertura delle scuole è una priorità, per il Paese e per il Governo. Della serie: “la salute innanzitutto!”
E, inoltre, i Dirigenti Scolastici devono stare tranquilli, non incorreranno in rischi di essere coinvolti in responsabilità penali e civili.
Tanto, “l’importante è la salute”.
ambasciator.it
A title
Image Box text
STEFANO POPOLO
CEO & Founder
Classe 1993, fondatore di Ambasciator e giornalista pubblicista.
Ho pensato al nome Ambasciator per raccontare fedelmente la storia delle persone, come strumento e mezzo di comunicazione senza schieramenti. Ambasciator, non porta penna.