In tempi di quarantena è scoppiato il fenomeno dei primi appuntamenti in videochiamata, ai quali possono partecipare alcuni “spettatori”
Sembra una puntata di Black Mirror, ma è realtà. Per alcuni è stato invece il colpo di genio che ha fatto impennare Lovoo, l’app per incontrare l’anima gemella. Il periodo di lockdown è stato duro per tutti, anche per i single che hanno dovuto fare i conti con l’isolamento. Fortunatamente, come non si muore d’amore (forse), non si muore nemmeno di solitudine. Approfittando della quarantena, Lovoo ha infatti permesso ai suoi utenti di incontrarsi online, ma non saranno da soli: potranno partecipare anche alcuni spettatori.
Cos’è Lovoo?
Si tratta di una delle app di maggior successo sul fronte degli appuntamenti online. È Lovoo e fa compagnia agli amici Tinder, Badoo e Bumble.
La differenza sta nel fatto che ha permesso ai propri utenti di poter organizzare un appuntamento online, ma non a due. Sono ben accetti anche spettatori. In tempi di quarantena, i single soffrivano il problema – tralasciando quelli evidenti giunti con la pandemia – di dover rinunciare a conoscere persone nuove. O meglio, a vederle e parlarci di persona. D’altra parte il catfishing è l’incubo di tutti gli utenti, ed è sempre dietro l’angolo. Altro che Freddy Krueger!
Il dating online di Lovoo
Prima si chiamava voyeurismo, ma adesso è tutta un’altra cosa.
Ti organizzi in video-chat, interagisci con l’altro, lo conosci e… gli altri si godono lo spettacolo. Per alcuni, questa di Lovoo rappresenta una scelta discutibile, paralizzante: si sentono osservati e non riescono a sciogliersi davanti alla persona che vorrebbero conoscere. Per altri invece è la spinta che ci voleva, una buona occasione per rompere il ghiaccio.
Gli spettatori (o lurker se si tratta di semplici “guardoni”, quelli cioè che si limitano a leggere i messaggi altrui senza dare alcun apporto alla conversazione), possono infatti fornire un assist ai protagonisti dell’appuntamento online. Inoltre, possono inviare emoticons, regali virtuali e addirittura proposte di incontri.
I numeri di Matkey
Per farci un’idea dei numeri e dell’affluenza dei dating show (appuntamenti collettivi che comprendono i due protagonisti e gli spettatori), riportiamo un’analisi di Sebastian Matkey, rappresentante di Lovoo, il quale afferma:
lo streaming live è esploso in tutto il mondo durante il periodo di quarantena, quando abbiamo registrato un aumento del 25% di utenti. Per questo abbiamo introdotto la possibilità delle video-chat sia a due che con spettatori. In Italia, dal primo marzo, ci sono stati più di 600mila dating show, oltre 400mila italiani hanno usato il live streaming e in media gli utenti hanno trascorso 30 minuti osservando gli altri in tempo reale.
La spettacolarizzazione del privato
L’approccio amoroso diventa dunque di pubblico dominio in questo 2020. Tuttavia, se ci guardiamo indietro e viaggiamo con la mente di qualche anno, in fondo la spettacolarizzazione dei sentimenti e della vita privata è iniziata già due decenni fa con l’arrivo, nelle case italiane, del Grande Fratello. Icona di ormai tutti i reality show, il Grande Fratello (d’obbligo è il riferimento al romanzo di George Orwell), ha posto al centro delle sue telecamere un gruppo di persone sconosciute tra loro; ma l’occhio, in realtà, era il nostro. Dall’inizio del 2000, siamo quindi abituati a “spiare” le vite altrui, vederli simili a noi e di conseguenza sentirci anche un po’ protagonisti quando accade loro qualcosa, positivo o negativo che sia.
E adesso è giunta l’era dei dating show. Futuro degli appuntamenti o degenerazione tecnologica?