Sabine Schmitz, pilota tedesca, diventata celebre per le sue imprese all’Inferno Verde, è morta a causa di un tumore diagnosticato nel 2017
Sabine Schmitz, la popolare pilota automobilistica tedesca diventata famosa per essere stata la prima donna a domare l’Inferno Verde, è morta all’età di 51 anni a causa di un tumore che la tormentava dal 2017.
Aveva, da sempre, l’erba del Nurburgring negli occhi e il rombo delle auto che sfrecciavano sulla pista dell’Eifel nelle orecchie, perché nata e cresciuta nell’albergo posseduto e gestito dalla famiglia a Nurburg, all’interno della pista.
Suoni e colori che le sono entrati dentro, facendole crescere la passione per le corse da quando, con l’auto di famiglia, si divertiva a sfrecciare a tutto gas per il circuito fino a prendere la decisione di diventare pilota.
Nel 1996 entra nella storia diventando la prima donna a vincere la 24 Ore del Nurburgring, sulla BMW M3 guidata in coppia con Johannes Scheid, impresa bissata nel 1997. Nel 1998, poi, l’apoteosi perché divenne la prima donna a vincere il titolo del VLN.
La sua carriera è proseguita con il debutto sulla Porsche 997 guidata in coppia con Klaus Abbelen, che poi divenne anche compagno di vita e con il quale fondarono il Team Frikadelli Racing. Nel 2015 e nel 2016 ha partecipato anche al WTCC, come wild card, sempre sulla pista tedesca.
Anche senza tuta da pilota, Sabine non riusciva a staccarsi dal ‘Ring. Infatti la sua popolarità è dovuta anche per aver guidato la BMW M5 preparata per il servizio di “Ring Taxi”, a bordo della quale faceva vivere l’esperienza di un giro di pista a tutta velocità agli appassionati.