Il 29 settembre 1964 apparve per la prima volta, su una rivista, il personaggio di Mafalda, fumetto creato dall’artista argentino Joaquín Salvador Lavado Tejón
Era il 29 settembre del 1964, quando sulla rivista Primera Plana, apparve per la prima volta Mafalda. É la bimba di 6 anni, pacifista e spesso di mal umore, protagonista delle storie create dal fumettista argentino Joaquín Salvador Lavado Tejón, in arte Quino.
Tra gli anni 60 e 70 divenne famosa in tutto il mondo. In Italia, apparve per la prima volta nel 1968, in un’antologia edita da Feltrinelli. Nel 1969 uscì invece la prima raccolta in volume, intitolata ‘Mafalda la contestataria’, pubblicata da Bompiani. La prefazione venne scritta da Umberto Eco, il quale la definì così:
“Mafalda è un’eroina arrabbiata che rifiuta il mondo così com’è […] vive in una continua dialettica col mondo adulto, che non stima, non rispetta, avversa, umilia e respinge, rivendicando il suo diritto a rimanere una bambina che non vuole gestire un universo adulterato dai genitori“.
Nel 1972 il fumetto a striscia fu trasformato in brevi corti: un centinaio di brevi episodi privi di voce ma caratterizzati solo dalla presenza di rumori.
Le caratteristiche di Mafalda
Mafalda è una bambina argentina che non le manda a dire. Ha uno sguardo curioso e critico nei confronti di tutto ciò che la circonda. I temi che le sono più a cuore sono la guerra in Vietnam, la fame nel mondo e il razzismo. Il suo sogno è quello di studiare lingue e lavorare per le Nazioni Unite, contribuendo così alla pace nel mondo.

Mafalda rappresenta quindi quella parte di gioventù ribelle e profondamente preoccupata per il proprio destino e quello del mondo. Per questo pone tante domande, talvolta scomode a chi la circorda, specialmente i genitori, nel tentativo di scuotere le coscienze e aprire le menti.
É consapevole, infatti, che ciascuno può contribuire a rendere il mondo un posto migliore e lo esprime come solo i bimbi sanno fare: senza filtri.
Cosa possiamo imparare da questo personaggio?
Il personaggio di Mafalda, è ancora e lo sarà per sempre, estremamente attuale. Infatti è il simbolo delle aspirazioni idealiste, e per certi versi utopistiche di chi non gira la faccia dall’altra parte, ma affronta i problemi in modo diretto e intelligente.
E’ quindi un continuo monito a fare del proprio meglio. Per questo, a Mafalda sono state dedicate una piazza e una statua a Buenos Aires, una strada a Bruxelles, a Angoulême e a Gatineau (in Québec, Canada), oltre che un francobollo celebrativo dalle poste in Belgio.