La manipolazione mentale

Manipolazione-mentale

Quali sono i meccanismi psicologici alla base del reclutamento degli adepti in organizzazioni e gruppi distruttivi?

Non sono rare le notizie di cronaca nera che hanno come oggetto gruppi occulti e clandestini. Usando la manipolazione mentale dei loro adepti, queste organizzazioni compiono atti disumani ed efferati.
Basti pensare alla famosa strage di Cielo Drive, un quartiere di Hollywood, che nel 1969 ebbe come vittime cinque persone tra cui Sharon Tate, la moglie del famoso regista Roman Polański. L’eccidio fu opera di alcuni membri della “Manson Family”, una comunità criminale capeggiata dallo stesso leader Charles Manson.

Per comprendere al meglio il processo di manipolazione mentale alla base di questi gruppi, prendiamo in considerazione il modello B.I.T.E. (Behavior, Information, Thoughs, Emotions) di Steven Hassan.

Questo autore individua quattro fattori essenziali per il controllo mentale, comuni a tutte le comunità segrete:

Controllo del comportamento, del pensiero, delle emozioni e delle informazioni.

Teoria della dissonanza cognitiva e manipolazione mentale

La base teorica di questi elementi è la “Teoria della dissonanza cognitiva” di Festinger: gli individui tendono verso una coerenza interna diretta sia all’armonia di pensieri, comportamenti ed emozioni, sia a modificare o eliminare idee, azioni o sentimenti che non sono compatibili con la visione del mondo del soggetto stesso.

Secondo questa logica, se si spinge un individuo a modificare il suo comportamento, la persona di conseguenza cambierà anche le proprie idee per minimizzare la dissonanza cognitiva che si verrebbe a creare.

Il controllo del comportamento:

È un controllo rivolto alle azioni del soggetto. Invade tutti campi della sua vita: le abitudini (abbigliamento, cibo, sonno), il suo contesto sociale (uscite con amici, relazioni) e le relazioni familiari, fino a toccare le corde della sua intimità.

Il controllo del pensiero:

Questo controllo sfrutta due strumenti:

L’indottrinamento del soggetto: l’acquisizione di nuove ideologie da parte degli adepti. Questo meccanismo elimina le capacità decisionali autonome e propone una nuova visione della realtà.

Le tecniche di blocco di pensiero: interrompono l’elaborazione cognitiva del soggetto ogni volta che si presenta uno stimolo non in sintonia con l’indottrinamento. Esse includono: ripetizioni di frasi, canti, preghiere, slogan.

Il controllo delle emozioni:

Gli adepti sono manipolati emotivamente attraverso:

Sentimenti di colpa, vergogna e paura: vengono creati attraverso una grande quantità di premi, punizioni ed un giudizio critico su comportamenti “giusti” e “sbagliati”. Gli adepti credono che la realtà del gruppo sia l’unica realtà vivibile e che se decidessero di abbandonare l’organizzazione, le conseguenze sarebbero catastrofiche.

Dominio sulle relazioni interpersonali: si presenta con l’odio verso i genitori o la separazione da figure significative.
Gli adepti concepiscono chiunque non appartenga al gruppo come un soggetto pericoloso.

Il controllo delle informazioni:

Si effettua attraverso un controllo rigido delle informazioni a cui i membri possono accedere: nessun programma televisivo, libro, rivista che non sia compatibile con l’ideologia dell’organizzazione.

Come riconoscere gli adepti di un’organizzazione occulta?

Nonostante i gruppi con fini manipolatori abbiano caratteristiche ed obiettivi differenti, possiamo trovare degli elementi in comune tra tutti i loro adepti:

Cambiamento di personalità e di identità: il soggetto attua un grande cambiamento della propria vita, in particolar modo abbigliamento, interessi, obiettivi, lavoro, relazioni.

Cambiamento di linguaggio: gli adepti adottano un linguaggio che rispecchia le caratteristiche dell’indottrinamento, come generalizzazioni, frasi stereotipate e prive di qualsiasi giudizio critico personale.

Vulnerabilità: individui che da poco hanno perso un lavoro, che hanno terminato una relazione, subito un grave lutto o trauma sono facilmente reclutabili.

L’adescamento:

Può avvenire attraverso vari modi: conferenze, internet, seminari, incontri casuali. Ciò che spinge le persone ad entrare nell’organizzazione è la promessa di una soluzione a tutti i loro problemi. I leader descrivono l’appartenenza al gruppo come un nuovo mondo, una seconda possibilità per ricostruire la vita di chi ne farà parte.

Riassumendo, gli elementi attraverso cui possiamo riconoscere la presenza di gruppi occulti e criminosi sono potenzialmente cinque:

Generalizzazione – Presentazione di verità assolute.

Differenza Ingroup/Outgroup – La realtà del gruppo è buona, il mondo fuori è cattivo.

Idealizzazione – Accettazione indiscutibile di un’ideologia.

Frattura – Istigazione ad un cambiamento radicale.

Rinascita – Rifiuto del proprio passato ed esaltazione della nuova vita.

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STEFANO POPOLO

CEO & Founder

Classe 1993, fondatore di Ambasciator e giornalista pubblicista.
Ho pensato al nome Ambasciator per raccontare fedelmente la storia delle persone, come strumento e mezzo di comunicazione senza schieramenti. Ambasciator, non porta penna.

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