Al termine della sfilata digitale Prada Uomo Autunno/Inverno 2021, i co-direttori creativi di Prada, Miuccia Prada e Raf Simons, hanno intrapreso una conversazione con alcuni studenti di selezionati college e università internazionali
Miuccia Prada, Raf Simons e studenti da tutto il mondo: così si conclude la sfilata digitale Prada Uomo A/I 2021.
Uno spettacolo che unisce architettura, danza, arte e moda. Assistendo digitalmente allo show si ha quasi la percezione di osservare un quadro di Escher, solo con pareti in pelo lungo rosse e viola, i due colori che primeggiano nella collezione.
Evoluzione del dibattito che ha concluso la sfilata virtuale “Dialogues” Primavera/Estate 2021, questo momento è un vero e proprio scambio di opinioni ed idee: una conversazione, mediata digitalmente.
Sfilata Prada Uomo “Possible Feelings” – Conversazione di Miuccia Prada e Raf Simons con gli studenti: architettura, tecnologia, inclusività
L’architettura, la tecnologia e l’inclusività sono solo alcuni dei temi che Miuccia Prada, Raf Simons e gli studenti internazionali delle facoltà di moda, arte, design, architettura e filosofia hanno affrontato.
Celeste, Cambridge (USA): perché il design spaziale è così importante per Prada parallelamente all’abbigliamento?
Pensando alla situazione nel mondo in questo momento, diventa molto molto forte l’idea di ambiente in generale: che sia la tua casa, i luoghi che visiti, i luoghi in cui incontri persone… Lo spazio pubblico e lo spazio privato.
Penso che stiamo avendo a che fare con situazioni che non avremmo mai potuto immaginare. Non avere normalmente la libertà di spostarsi dove vogliamo. È ovviamente qualcosa che ha molto impatto. Non era tanto importante per noi creare un contesto architettonico narrativo per questa collezione, quanto un contesto più sensibile.
L’ambiente è importante, quindi è naturale che tutto ciò che definisce la vita delle persone sia un argomento interessante per la moda, proprio perché essa stessa riguarda la vita delle persone.
In questo caso, l’architettura ci ha aiutato a descrivere o raccontare le sensazioni e le idee che avevamo. Questo tipo di luogo strano e astratto, che non è né interno né esterno, con materiali che rimandano molto alla tattilità e alla sensualità, aiuta a definire ciò che vuoi dire.
Vedo nel vostro lavoro sia la moda che l’architettura, come un veicolo per comunicare emozioni e storie.
Di sicuro lo sono. Vogliamo sempre più esprimere idee – possibilmente buone idee- attraverso la moda.
Ho apprezzato molto la coreografia e la giocosità del movimento. Non vedevo l’ora di vedere ciò in una sfilata di moda.
Alisa, Tokyo: hai menzionato quanto la tecnologia abbia un impatto nelle nostre vite quasi come un’estensione di noi stessi, ma ci sono molti tipi di tecnologia: materiali tecnologici, di produzione, marketing o anche logistica di distribuzione. Quale innovazione tecnologica tra queste ha inciso di più in questa collezione e perché?
Penso che questa collezione si sia occupata principalmente di altri aspetti tecnologici perché è molto più legata alle sensazioni.
La collezione tratta dell’essere umano e di ciò che sta accadendo nel mondo: ha quindi molto a che fare con la tattilità, il contrasto, la sensibilità.
Il fatto che ora siamo qui con te almeno per me è stato un enorme cambiamento, non potendo ospitare un pubblico in uno spettacolo fisico.
Non dobbiamo però pensare di essere al servizio della tecnologia, ma viceversa. La tecnologia è uno strumento, quindi dobbiamo usarla nel miglior modo possibile per trasmettere sentimenti e idee.
A causa della situazione mondiale la tecnologia è automaticamente così presente nel nostro mondo. Penso che sia una novità per tutti noi nella moda perché siamo così abituati all’esperienza dal vivo.
Faris, Londra: sembra che tu abbia creato una sorta di comunità e nel tuo ultimo spettacolo hai parlato addirittura di un’uniforme Prada.
Per te qual è la nuova uniforme Prada menswear?
Ogni stagione, qualsiasi collezione, risponde allo stimolo che viene dalla parola.
Il fulcro di questa collezione riguardava la fisicità contro la costruzione, quindi non so quale sia la nuova uniforme a meno che non vogliamo considerare il long John come un’uniforme.
Può essere vista come tale nella misura in cui c’era letteralmente un’uniformità dal primo all’ultimo modello.
Camerin, New York: in che modo riesci a creare una collezione che abbia un valore personale ma risponde all’attuale richiesta di autenticità della moda, in ogni momento, indipendentemente dalla situazione in cui ci troviamo?
Penso che in realtà tutto sia molto connesso ai sentimenti personali, in particolare a come ci sentiamo su quello che sta succedendo in questo momento.
Questa volta l’architettura era particolarmente rilevante perché io vivo in un certo senso appartato. Tutto ciò corrisponde al momento in cui sei dentro una bolla, in uno spazio che non è un interno, nè esterno né naturale; è uno spazio astratto.
Papa, New York: come designer di lusso leader a livello mondiale, in che modo il lusso può esistere o prosperare in assenza di ricchezza?
Questa è una domanda che ovviamente è sempre nei miei pensieri, perché sono nato con il desiderio di essere “politico” come stilista e devo dire che le due cose in realtà non vanno così bene insieme.
Quindi quello che possiamo fare alla fine è essere inclusivi il più possibile.
Sarei interessato a sentire la tua opinione sulla tua stessa domanda: come ti senti a riguardo?
Penso che sia molto interessante perché io sono originario del Ghana, dove abbiamo designer di lusso. Paragonati però a posti come Parigi e Milano e le cose che rendono lussuosa la moda, non può valere allo stesso modo per me.
Dobbiamo provare a cercare modi per valorizzare i nostri tessuti locali, quindi in termini di valorizzazione dell’artigianato, ma poi anche di partnership con marchi globali come Prada.
Sfilata Prada Uomo A/I 2021 “Possible Feelings” – Conversazione di Miuccia Prada e Raf Simons con gli studenti: personalità, performance ed equilibrio
Xinyi, Beijing: mi chiedo sempre come in una società di crescente insicurezza, il fashion design diventerà più riservato?
Penso che questo abbia a che fare con il significato intrinseco dei vestiti.
I vestiti aiutano a definire la tua personalità, ciò che vuoi mostrare nella vita. A volte esprime il potere, a volte la sessualità, a volte esprime ribellioni… Può esprimere qualsiasi tipo di variazione o nuance del tuo pensiero.
Probabilmente, in questo momento, il fatto che tu sia forse solo cambia un po’ in senso di comodità, ma in realtà lo scopo dei vestiti è che possono aiutarti ad esprimere meglio le tue idee, le tue personalità: quello che vuoi mostrare al mondo o quello che vuoi nascondere.
Questo è il compito degli abiti: in questo momento, a causa del fatto che ti senti in pericolo, forse preferisci abiti diversi, più comodi. Io personalmente non ho cambiato nessun atteggiamento nei confronti del modo di vestire, perché probabilmente quello che penso è più importante della consolazione del comfort.
Pensando ad aspetti come la protezione del comfort, questa collezione si occupa di giustapposizione di colore, giustapposizione di morbidezza e durezza per esprimere la realtà del mondo e allo stesso tempo esprimere anche le possibili sensazioni con cui tutti hanno a che fare con questo isolamento.
Silvia, Milano: potrebbe la moda significare performance, attraverso la quale assistiamo alla continua e innumerevole creazione delle nostre identità?
Direi di sì. Per definizione il senso della moda è esattamente quello: essere in grado di esprimere le tue idee, i tuoi pensieri, la tua personalità, i tuoi cambiamenti.
Intendo infatti che la moda è l’opportunità di mettere in scena le proprie personalità nei suoi molteplici aspetti. Si uniscono il desiderio di anticipare il futuro ma anche il ricordo del passato: arte, vita quotidiana, materiali e tessuti diversi. Elementi diversi che il fashion riporta nel presente.
Il fashion è sempre qualcosa che ha a che fare con ciò che accade intorno.
Quello che amo così tanto della moda -e penso che sia in relazione alla tua domanda- è che non sempre vogliamo avere il controllo su tutto. Penso che sia anche interessante quello che può accadere quando non stavi pianificando. Con questo spettacolo è stato proprio così: vedere quei momenti di danza è stato qualcosa di molto spontaneo, non era affatto qualcosa che era stato pianificato.
Penso che la bellezza della moda, sia anche il fatto che può trasformarsi in qualcosa totalmente diverso da come lo stavi pianificando.
È in questo senso che la moda è un valido strumento per capire chi siamo in ogni momento.
Esatto. Per me il gioco dei vestiti è un gioco fantastico.
Cambi la percezione di te stesso non solo se vuoi rappresentare qualcosa che forse non sei, solo per confondere le persone, ma cambia anche il modo in cui ti percepisci.
Moubin, Seoul: come trovi un equilibrio tra le tue preferenze, il valore commerciale e le tendenze?
Anche se siamo persone creative, il nostro lavoro è un lavoro commerciale, perché vendiamo vestiti. Per quanto puoi essere creativo, hai bisogno di un numero di potenziali clienti: fare qualcosa che corrisponda alla tua idea ma anche che le persone dovrebbero comprare.
Fondamentalmente l’unico aspetto dell’essere uno stilista è esattamente quel tipo di combinazione tra libertà di espressione, creatività e realtà.
Sei ben consapevole che i desideri che hai, a volte possono essere molto estremi e che molto spesso, è molto distante dalla realtà del compratore, ma penso che per noi che ci stiamo dentro da molto tempo sia più facile bilanciare il tutto.
I vestiti sono un’espressione di una tua idea, la tua personalità. Sii te stesso e saprai esattamente di cosa hai bisogno.
Devi scegliere il tuo lavoro, devi scegliere le tue idee e devi scegliere chi sei. Dopo, la scelta della moda verrà da sé. Se ti sei perso e non sai chi sei, automaticamente assumi personalità diverse.
Miuccia Prada chiude la conversazione con gli studenti con questo insegnamento:
I vestiti sono al servizio della tua vita, non viceversa.