Rivolta a Napoli: centinaia di persone in strada contro il coprifuoco imposto da De Luca e l’ultima minaccia di lockdown

Fumogeni, bombe carta, sbarramento della polizia superato da alcuni protestanti. La baraonda notturna della protesta napoletana prosegue tra confusione e insofferenza

Rabbia, preoccupazione e tanta incoscienza: una protesta che in poco tempo si è trasformata in un ginepraio di difficile risoluzione. Centinaia di persone in strada a Napoli contro il coprifuoco imposto da De Luca. Partita pacificamente, sta proseguendo in maniera complicata e con numerosi scontri tra forze dell’ordine e manifestanti.

Napoli vive così il suo primo giorno di coprifuoco, al grido di “libertà, libertà”: centinaia di persone in strada, in assetto di rivolta contro le ultime decisioni prese dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

Nella giornata odierna, dopo un primo post pubblicato su Facebook sul suo profilo, De Luca è entrato a gamba tesa sulla questione in una diretta dove ribadiva l’iniziativa da lui anticipata.

“Tu ci chiudi, tu ci paghi”

Doveva essere una fiaccolata da riunire fuori la sede dell’Università “L’Orientale” e che doveva vedere protagonisti cittadini, ristoratori ed esercenti, in simbolo di protesta con le ultime decisioni in materia di restrizione prese da De Luca. In poco, si è trasformata in tutto quello che non ci si augurava, a causa di alcuni facinorosi. Una protesta di cui attualmente resta solo l’amaro in bocca: per ciò che poteva essere e per ciò che è stata.

Tanti i cori contro il presidente di Regione da parte delle centinaia di persone in strada: “Tu ci chiudi, tu ci paghi”.

Il corteo ha visto il suo exploit all’arrivo in zona Santa Lucia, dove è cominciato il lancio di bombe carta e fumogeni da parte di alcuni manifestanti. Inevitabile lo scontro con le forze armate.

Aggredito giornalista SkyTG24

Si tratta di Paolo Fratter, che insieme alla sua troupe è stato aggredito da alcune persone nei luoghi della protesta con azioni sempre più intimidatorie nel corso della diretta, fino a ritrovarsi steso sul cofano di una macchina. In un secondo collegamento il giornalista ha poi dichiarato di stare bene.

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