Napoli – Roma 4 – 0. In memoria del DIO DEL CALCIO

Il Napoli scende in campo con il lutto al braccio ed indossando la maglia albiceleste creata per onorare  RE DIEGO ARMANDO MARADONA. Napoli Roma per Diego

Napoli Roma per Diego. Il capitano azzurro depone un fascio di fiori sotto la gigantografia del “PIBE DE ORO”. Il minuto di raccoglimento che precede la partita è commovente.

Primo tempo

Al 2’ ci prova subito Pedro, dopo una lunga azione, ma la palla si alza troppo sulla traversa. Risponde il Napoli con Insigne che cerca la triangolazione con Fabian Ruiz, ma il pallone di ritorno favorisce Karsdorp e la palla va sul fondo. E’ il 7’ ed il Napoli impensierisce la Roma con un calcio da fermo di Mario Rui, ma la palla è troppo profonda ed interviene Mirante.

Al 10’ il gioco si ferma per l’applauso in memoria del compianto Dieguito e la commozione la fa di nuovo da padrona. Al 12′ Lozano scatta in profondità e fa una bella giocata a favore di Dries Mertens, il belga mira il palo lontano, ma la butta al lato. Il nuovo pericolo per i giallorossi arriva al 14’, quando Mario Rui crossa basso, Insigne la tocca con lo stinco, ma la manda fuori. Siamo al quarto d’ora, la Roma abbassa il baricentro ed il Napoli cresce. Al 18’ due angoli, uno dietro l’altro, non spaventano la Roma, dal primo, però, nasce un elegante stop di Koulibaly, infruttuoso, ma molto bello. Siamo al 22’. Altra punizione per gli azzurri, zona centro-destra, la batte Mertens e Dzeko interviene di testa e la mette in angolo.

La Roma è in grande difficoltà e, intanto, Mancini accusa un problema all’adduttore, ma rimane in campo. Alla mezz’ora i giallorossi si fanno avanti: Spinazzola tenta il tiro e viene murato, ciò genera una ripartenza e Ibanez, nel tentativo di fermare Mertens, commette fallo poco lontano dall’area e riceve cartellino giallo e punizione. Impeccabile l’esecuzione di Insigne. Perfetto il tiro che finisce nell’angolo alla destra di Mirante. 1 – 0. Il capitano del Napoli, subito dopo, corre a bordo campo, raccoglie la maglia n.10 di Maradona, la bacia e dedica il gol al Campione scomparso.

La Roma tenta una reazione

Al 33’ viene ammonito anche Di Lorenzo. Poi Cristante raccoglie una sponda aerea e prova subito a girarla col destro, ma il tiro di controbalzo non inquadra la porta. Risponde Lozano con un sinistro insidioso dal limite e la palla viene deviata in calcio d’angolo. Al 37’ Mancini è costretto ad uscire. Entra Juan Jesus. Poi anche Veretout accusa problemi muscolari, ma stringe i denti e va avanti. Mentre Mertens si guadagna il 9° calcio d’angolo. E’ il 43’ quando, ancora  il belga, si inserisce sull’assist di Zielinski, corre  verso l’area piccola, destro a giro sul palo lontano, Mirante si distende e para con la mano sinistra. Finisce così il primo tempo.

Secondo tempo  

Novità nella Roma: Veretout non rientra, al suo posto c’è Villar. Il Napoli subito pericoloso in ripartenza, con il passaggio verso il centro di Insigne che prende in controtempo Mertens, ma arriva Ibanez e con la punta del piede anticipa l’attaccante. Al 49′ ancora Lozano vicino al gol. Il messicano scatta in posizione regolare, imbeccato da Mertens, poi calcia forte sul primo palo, Mirante devia in angolo.

La Roma cerca il pareggio in due momenti: prima tenta un contropiede, ma Spinazzola sbaglia il passaggio e sciupa una situazione di superiorità numerica nella metà campo avversaria; poi si ripropone in avanti, ma il cross dalla destra è sporcato, cambia traiettoria e non riesce a sorprendere Meret che blocca con sicurezza.

La squadra di Fonseca, in questa fase di gioco, sembra un po più coraggiosa, ma rischia troppo. Siamo al 60’. Dzeko ci prova con il sinistro in area, ma il tiro è troppo debole e centrale, Meret non si scompone. Dopo 4 minuti, gli uomini di Gattuso, nel momento in cui la Roma comincia a crederci, costruiscono una bella azione e raddoppiano: colpo di tacco di Mario Rui, sponda di Mertens, Fabian Ruiz controlla e calcia di sinistro nell’angolino. Mirante nulla può. 2-0.
67′. Primo cambio per i partenopei: esce Lozano, entra  Politano. Il Napoli cerca la terza rete per chiudere l’incontro. Al 70′ Insigne conclude dalla distanza, ma colpisce male e non trova lo specchio. A questo punto, Fonseca opta per un’altra sostituzione: esce Dzeko, entra Carles Perez. Il neo-entrato si fa subito vedere: sull’ottima sponda di Karsdorp, controllo e tiro, deviato in corner.

Napoli Roma per Diego. La squadra capitolina non vorrebbe arrendersi, ma il Napoli non concede nulla. Cristante si fa ammonire per una trattenuta su Insigne. Gattuso fa entrare Elmas al posto di Zielinski. Fonseca chiama Borja Mayoral al posto di Pellegrini. Il Napoli, all’81’,chiude l’incontro: Elmas calcia dalla distanza, Mirante non trattiene e Mertens segna sulla ribattuta. 3-0. Sul finale, gli ultimi cambi per Gattuso: fuori Mertens e Demme, dentro Petagna e Lobotka. All’86′ gli azzurri fanno poker con uno slalom strepitoso di Politano in mezzo all’area e palla in rete dopo aver superato anche Mirante in dribbling. 4-0.

30′ Insigne, 64′ Fabian Ruiz, 81′ Mertens, 86′ Politano

NAPOLI (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Fabian Ruiz, Demme (83′ Lobotka); Lozano (67′ Politano), Zielinski (78′ Elmas), Insigne; Mertens (83′ Petagna).
All. Gattuso

ROMA (3-4-2-1): Mirante; Mancini (38′ Juan Jesus), Cristante, Ibanez; Karsdorp, Pellegrini Lo. (79′ Borja Mayoral), Veretout (46′ Villar), Spinazzola; Pedro, Mkhitaryan; Dzeko (71′ Carles Perez).
All. Fonseca.

Napoli Roma per Diego

In una città ancora in lacrime per la prematura scomparsa del DIO DEL CALCIO, il Napoli  vince e dimostra una netta superiorità nei confronti degli avversari. Il 4-0, meritato e frutto di una convincente prestazione, porta gli azzurri a quota 17 punti in classifica. Fonseca, nel dopo-partita, non cerca attenuanti ed ammette il valore  della squadra guidata da Gattuso. Il buon Ringhio, dal canto suo, è soddisfatto, e chiede ai suoi di mantenere questa concentrazione e di migliorare il livello.

Il poker è, naturalmente, dedicato a EL DIEZ.

CHI AMA NON DIMENTICA.

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STEFANO POPOLO

CEO & Founder

Classe 1993, fondatore di Ambasciator e giornalista pubblicista.
Ho pensato al nome Ambasciator per raccontare fedelmente la storia delle persone, come strumento e mezzo di comunicazione senza schieramenti. Ambasciator, non porta penna.

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