Dalla poesia ’A vita al racconto di Peppino: la nascita del Teatro Umoristico i De Filippo
Natale a Napoli è qualcosa di diverso, di unico. Difficilmente le parole possono descrivere i profumi, il sapore delle prelibatezze di antica “formula”. Natale è qui la festa più lunga che comincia da «quando in una notte di novembre il vento freddo prende il posto dello scirocco», come scrive il grande Giuseppe Marotta.
Ma questo periodo di festa, vuol dire anche Natale in casa Cupiello.
Quella che però noi crediamo essere una commedia che ormai conosciamo a «memoria», per le tante vigilie passate davanti alla Tv, nasconde tanti aspetti che soltanto pochi conoscono. Non ci credete? Allora leggete.
La poesia ’A vita e la lettera di Nennillo
1) Eduardo, ancor prima della stesura della commedia, scrive una lunga poesia intitolata ’A vita, dove anticipa e riassume alcuni temi affrontati successivamente proprio in Natale in casa Cupiello:
Spara ’sti botte,
allumma ’sti bengale,
arust’e capitune,
ch’è Natale!
Ncoll’ ’e pasture!…
2) Inizialmente la commedia è caratterizzata da un solo atto: quello che noi conosciamo come il secondo atto, in realtà nel 1931 – anno di nascita della commedia – costituisce un atto unico. Solo l’anno successivo, Eduardo aggiunge la stesura del primo atto e nel ’34 quella del terzo;
3) i “veri” protagonisti sono i nonni materni dell’autore: pur non avendolo mai dichiarato esplicitamente, con ogni probabilità il drammaturgo fa stretto riferimento ai nonni materni nella creazione dei due coniugi protagonisti, non solo perché affida a quest’ultimi i loro nomi (Luca e Concetta, appunto), ma anche perché il carattere fanciullesco e strettamente legato al rito natalizio di Luca Cupiello ben coincide con la figura del nonno materno, come testimonia Peppino nella sua autobiografia;
4) la celebre, esilarante Lettera di Nennillo nascerebbe da un’invenzione scenica di Peppino. Nonostante quest’ultimo rivendichi anche la paternità della celebre «Nun me piace ’o presebbio», non ci sono prove che attestano la veridicità dell’affermazione.
La scomparsa dei dolori di Eduardo…
5) Quando Eduardo riprende Natale in Casa Cupiello nel ’76, viene da un periodo di assenza dalle scene a causa di una forte artrosi che lo colpisce soprattutto alle mani ed alle braccia. Isabella Quarantotti, ultima moglie di Eduardo, racconta che nel mese di giugno decide di riprendere la commedia ed i dolori, come per magia, spariscono;
6) Eduardo definisce la commendia un «parto trigemino con una gravidanza di quattro anni»;
7) il successo della commedia, coincide con la nascita della nuova compagnia: Il Teatro Umoristico i De Filippo;
8) il successo della messinscena dello spettacolo (e di altri ventiquattro, visto che il repertorio cambia quasi ogni giorno), comporta l’allungamento del contratto al Teatro Kursaal da soli nove giorni a ben nove mesi!