Modo di dire per indicare chi è stato tradito dalla moglie. Perché si cita San Martino?
La lingua napoletana è ricca di modi di dire ed espressioni dialettali, frutto di una saggezza plurisecolare. Una napoletanità espressa in maniera semplice e chiara con frasi spesso ad effetto, come questa: ‘O priore ‘e San Martino’. Da dove proviene e cosa significa?
Un’antichissima leggenda partenopea narra dell’estrema gelosia di questo incredibile santo nei confronti della sorella. Era a tal punto possessivo da portarla sempre con sé.
Un giorno, mentre l’ex soldato stava cavalcando con la sorella, quest’ultima chiese di potersi fermare un attimo. Il fratello accettò e lei ne approfittò per recarsi in una grotta lì vicino, dove riuscì ad appartarsi con il suo amante. Il santo divenne così sinonimo di cornuto (uomo tradito).

‘O priore ‘e San Martino’
Grazie a questo racconto, a Napoli, si è diffusa la tradizione che il santo originario dell’Ungheria sia il patrono dei mariti traditi. Nel giorno della sua ricorrenza, l’11 novembre, si racconta, per scherzo, che passi per la città una
processione di tutti i cornuti.
Al più tradito viene attribuito il titolo di Priore de Santomartino, in riferimento al priore che guidava i monaci della Certosa di San Martino, al Vomero.