Fantacalcio, gioco più amato? Sì, ma con riserva.
Ci siamo, stiamo per ricominciare. Manca poco e il Campionato di Serie A ripartirà e con esso il Fantacalcio. Stanno per ritornare i fiumi di trascendentali epiteti domenicali, pronunciati tra una portata e l’altro di un tipico pranzo all’Italiana mentre dal telefono aggiorni per l’ennesima volta la pagina dei risultati in diretta, sperando in un gol, un assist, un rigore parato che, puntualmente, non arriveranno mai.
Leggere le anticipazioni, le formazioni tipo, i possibili colpi low-cost da scovare. Sotto l’ombrellone, a casa con il condizionatore: il listone è sacro e, come tale, va onorato. Perché il Fantacalcio è esattamente quella relazione tossica della quale non riesci a fare a meno: quando lo fai, ti danni per l’ennesima volta di esserci finito dentro; quando non lo fai, ti manca inesorabilmente.
Ma chi lo ha inventato il Fantacalcio?
Più che una domanda, sembra quasi un’imprecazione. Come dire: chiunque sia stato, ma non poteva farsi gli affari suoi? Ebbene, il nostro uomo ha un nome e un cognome: Riccardo Albini. È con lui che dovete prendervela. È colpa sua se il sabato alle 15:00 avete l’ansia di dover inserire la formazione, è colpa sua se alle 21:00 di un lunedì qualsiasi siete ad aspettare un clamoroso bonus o un malus del vostro avversario, dopo una serie di eventi che, concatenandosi in un mix di assurdo e paranormale, finiranno per lasciarti con l’amaro di aver perso per mezzo punto anche stavolta. È colpa sua se avete distrutto amicizia decennali, rotto con almeno 3 possibili donne della vostra vita.
Riccardo Albini, l’inventore del Fantacalcio
E così, il buon vecchio Riccardo, all’incirca 30 anni fa, decise di squarciare il velo di noia del medio tifoso italiano con il suo Fantacalcio, cambiando da quel momento in poi la domenica pallonara, per sempre. Riccardo Albini, già fondatore di Videogiochi, prima rivista italiana completamente dedicata al mondo dei videogiochi, appunto, nel 1988 creò un gioco che vide la luce sulla falsa riga di altri due giochi che Albini, durante i suoi numerosi viaggi negli Stati Uniti, ebbe modo di conoscere e studiare: Fantasy Football (quello americano) e il Fantasy Baseball, basati sull’accumulo di statistiche positive e negative da parte dei giocatori delle rispettive leghe. I padri fondatori del Fantacalcio come lo conosciamo oggi.
Anche in questi Fantasy Sport, come nel Fantacalcio, i fan si presentavano come veri e propri allenatori e presidenti dei club creati, costruendo una squadra di giocatori partendo da nomi di campioni reali e scambiando le loro formazioni.
Il concetto di creare un elenco di giocatori e punti guadagnati in base alla loro prestazione reale risale a poco dopo la Seconda Guerra Mondiale. Le prime notizie di Fantasy Sport fanno menzione di Wilfred “Bill” Winkenbach, comproprietario degli Oakland Raiders, che creò un regolamento per il golf fantasy alla fine degli anni cinquanta negli USA.
Nei primi anni Sessanta, lo stesso Winkenbach, creò la prima lega di football fantasy e la chiamò la Greater Oakland Professional Pigskin Prognosticators League.
Ah, piccola nota a margine: a Riccardo Albini si deve l’approdo in Italia del sudoku. Un uomo che ci ha visto lungo.
Il Fantacalcio come lo conosciamo oggi
Il Fantacalcio moderno, arriva esattamente nel 1990, quando Riccardo Albini lo pubblicò per la prima volta tramite le Edizioni Studio Vit. Alla stesura della versione definitiva del regolamento contribuirono anche Alberto Rossetti e Diego Antonelli. Il vero successo, però, lo ottiene grazie alla Gazzetta dello Sport, che, a partire dall’estate de1994, ospitò il gioco sulle sue pagine fornendo le votazioni per calcolare i punteggi delle fantasquadre. L’iniziativa venne accolta dal pubblico in maniera entusiasmante. Fu un grosso successo editoriale: inizialmente era ipotizzata una partecipazione di circa 10.000 partecipanti ma, nel corso dell’anno, furono raggiunti 70.000 iscritti.
Ad oggi si stimano all’incirca 5 milioni di fantallenatori in tutta Italia, e il numero è sicuramente da considerare in costante crescita.
Riccardo Albini sarà diventato milionario, dunque? Beh, in realtà non è proprio così. Il libro che venne pubblicato nel 1990 con la casa editrice Studio Vit vendette il primo anno 2.500 copie e fino a 10mila negli anni successivi. Costava 18mila lire. Il problema fu che il gioco, ad un certo punto, smise di essere controllabile. L’arrivo di internet e dei portali fanta-calcistici sbaragliò il mercato, cambiandolo per sempre. Lo stesso Albini, nel 2001, uscì dalla società da lui stesso creata, per non farci mai più ritorno.
Il Fantacalcio come primo social della storia
Il Fantacalcio divenne, per la prima volta, una piattaforma virtuale da poter sfruttare per interagire con altri utenti, accomunati da un obiettivo comune. Sia nella sua versione dal vivo che in quella online, il Fantacalcio ha rappresentato un momento per ritrovarsi in compagnia di amici di vecchia data o di totali sconosciuti con i quali condividere un momento di rabbia o di gioia, di puro divertimento, ritornando tutti insieme un po’ bambini.
Dal momento dell’asta, che sia di fine Agosto o di fine Settembre, fino alla fine del campionato, il Fantacalcio è l’esperienza più divertente ed inclusiva per un tifoso.
Allora sì, Riccardo Albini, forse un po’ ti odiamo, ma non smetteremo mai di esserti grati per averci concesso la possibilità di sentirci un po’ tutti “mister”, ma per davvero.
A breve sul nostro giornale, sarà possibile consultare la nostra guida agli acquisti per la stagione fanta-calcistica 2021-22, vi invitiamo a restare collegati.