Noi di Ambasciator abbiamo seguito gli Oscar per voi
Non tutte le tradizioni sono state rispettate, con più di due mesi di posticipo gli Oscar 2021 sono stati appena celebrati.
L’edizione dei grandi cambiamenti
La cerimonia si è svolta in una nuova location: l’Uninon Station a Los Angeles. Ma questa è solo la prima delle tante novità che questo capitolo degli Oscar ha portato con sé.
Il rosso e l’oro da sempre predominanti, sono stati sostituiti da una grafica completamente nuova, ricca di colori e pattern. L’imponente red carpet pre-cerimonia, è stato sostituito da un tappeto blu che ha ricoperto l’esterno dell’Union Station. Ci hanno trasportato in un esclusivo party pieno di celebrity. La mancanza del maestoso Dolby Theater purtroppo si è fatta sentire. Assenti anche le esibizioni musicali dal vivo, abbiamo visto le performance registrate sul tetto dell’Academy Museum.
Tra le novità, l’Academy ha presentato l’apertura dell’Academy Museum. La nuova casa del cinema aprirà il prossimo 30 settembre a LA.
Tempi decisamente più veloci rispetto al solito, dalla prima presentazione di Regina King a quelle degli altri presentatori che l’hanno seguita. Anche quest’anno abbiamo avuto svariati presentatori d’eccezione tra cui Brad Pitt, Zendaya, Laura Dern e Viola Davis molti altri.
È assolutamente innegabile l’impegno e la dedizione di tutti quelli che hanno lavorato, per rendere tutto questo possibile. L’obbiettivo era quello di avere la maggior parte degli artisti presenti realmente (170 nel teatro) e non, collegati dalle proprie abitazioni.
Certo che ci stiamo divertendo, almeno siamo usciti di casa!
Laura Dern (presentatrice)
L’obbiettivo di quest’anno era quello di garantire che ci fosse un evento in cui potessimo premiare le persone che comunque hanno lavorato durante quest’anno… magari nell’auspicio di poter presto ritornare al cinema.
Direttore dell’Academy
La serata degli Oscar 2021, ha preso le sembianze di un grande set cinematografico, tutti tamponati e vaccinati, e mascherine giù solo nel momento in cui si gira. Regina King ha tenuto specificare il tutto nell’incipit di apertura della cerimonia.
Oscar 2021: i dettagli della cerimonia
L’entrata nel teatro della presentatrice è stata molto di impatto, come fosse un film.
La celebrazione ha sicuramente perso molto della sua “sacralità”. I presentatori non hanno annunciato i vincitori dal palco, ma dalla platea.
La formula è stata molto velocizzata, il riepilogo delle candidature e la candidatura vincente, è avvenuto in tempi brevi. Molti candidati erano in collegamento da altre località.
Momento molto toccante e patriottico, quello della commemorazione del compianto Ennio Morricone da parte di Laura Pausini che ha raccontato, nella sala stampa di Sky Italia, un piccolo aneddoto che li lega.
Tra le prime presentatrici, l’attrice (Premio Oscar 2020) Laura Dern annuncia il vincitore nella categoria Miglior film internazionale e proprio riguardo a questo, racconta della volta in cui è stata portata al cinema dalla madre a vedere il film “La strada” di Fellini, il primo film vincitore da quando questa categoria è stata istituita.
Simpatico è il modo in cui ha esordito nel suo discorso di ringraziamento, l’attrice non protagonista Yoon Yeo-jeong: “Finalmente signor Pitt!” dopo che quest’ultimo ha annunciato tutte le nominate con un bel discorso circa l’innamoramento che ognuna di loro ha provato, in modo diversi, nei confronti del cinema.
Sono stati toccati anche i temi tanto centrali in questo periodo, quale quello razziale e della comunità LGBTQ, affrontati dal premio umanitario per l’operato di Tyler Perry.
Candidature: tra aspettative e realtà
Le candidature hanno rispettato tutto sommato le aspettative. “Nomadland“, quotato come miglior film dall’opinione pubblica, se lo aggiudica insieme alla migliore regia e alla migliore attrice protagonista; l’attrice protagonista saluta e ringrazia il pubblico e li incita a tornare al più presto al cinema. “Sullo schermo più grande possibile” (Frances Mcdorman è una tra le pochissime con tre statuette).
Bene anche “A promising woman” che porta a casa la miglior sceneggiatura originale, sceneggiatura letteralmente tra le più originali per un film dallo stile davvero unico nel suo genere.
Terza vittoria per il genio dell’animazione dei nostri tempi: Pete Docter, dopo “Up” nel 2009, “Inside out” nel 2015, vince la statuetta per miglior film d’animazione.
L’atmosfera è stata completamente diversa, nonostante tutti gli sforzi fatti per la realizzazione della cerimonia.
Questa edizione più che l’edizione del cinema come macchina dei sogni, è stata l’edizione dell’autopsia della realtà.
Gianni Canova commentando gli Oscar per Sky Italia
La lista completa dei premi
- Miglior Sceneggiatura Originale: Emerald Fennell, Una donna promettente
- Miglior Sceneggiatura non Originale: Christopher Hampton e Florian Zeller, The Father
- Miglior Film Internazionale: Un altro giro, Danimarca
- Miglior Attore non Protagonista : Daniel Kaluuya, Judas and the Black Messiah
- Miglior Trucco e Parrucco: Sergio Lopez-Rivera, Mia Neal e Jamika Wilson Ma Rainey’s Black Bottom
- Miglior Costumi: Ann Roth, Ma Rainey’s Black Bottom
- Miglior Regia: Chloe Zhao, Nomadland
- Miglior Sonoro: Sound of metal
- Miglior Cortometraggio: Two Distant Strangers
- Miglior Cortometraggio Animato: If Anything Happens I Love You
- Miglior Film di Animazione: Soul
- Miglior Cortometraggio Documentario: Colette
- Miglior Documentario: My Octopus Teacher
- Miglior Effetti Visivi: Tenet
- Miglior Attrice non protagonista: Yuh-Jung Youn, Minari
- Miglior Scenografia: Mank
- Miglior Fotografia: Mank
- Miglior Montaggio: Sound of metal
- Miglior Colonna Sonora: Soul
- Miglior Canzone originale: “Fight for you” – Judas and Black Messiah
- Miglior Film: Nomadland
- Miglior Attrice Protagonista: Francis McDormand, Nomadland
- Miglior Attore Protagonista: Anthony Hopkins, The Father
A cura di Anna Gioioso, Martina D’Antonio e Raffaele Vorraro
PhotoCredit: @oscars.org