Attore e regista: Paolo Camilli ha spopolato quest’anno sul web grazie ai suoi video
Paolo Camilli, 34 anni e una lunga gavetta da attore e regista. Famoso per lo spot della Galbusera, dove ha interpretato il dolcissimo coniglietto rosa che canta “I love you Lucia”, Paolo ha avuto modo di farsi conoscere meglio dal pubblico con “La tv delle ragazze” e poi con “Stati Generali”, due trasmissioni in onda su rai 3.
Il vero boom del suo successo, però, è scoppiato durante l’ultimo anno, quando ha iniziato a creare video sul suo profilo Instagram, facendo ridere a crepapelle tutti, raccontando le sue sventure (e avventure) quotidiane e facendo parodie. In più, non sono mancate, durante quest’anno, altre partecipazioni sia su Rai 1 (a “C’è tempo per…”), che su Sky, nella serie Ritoccàti e Comedy Central News. Ha anche fatto una breve comparsa nel recentissimo film uscito su Prime Video, “Maschile Singolare”. Noi di Ambasciator lo abbiamo intervistato per scoprire chi si cela dietro quest’uomo dai mille volti!
Paolo, come nasce la tua passione per la recitazione?
Forse l’ho sempre avuta o forse devo ringraziare le insegnanti che mi hanno dato la possibilità di sperimentare. Ho pensato spesso a cosa avrei fatto se non avessi incontrato quella maestra, quei professori, illuminati e aperti alle attività artistiche. Magari avrei fatto comunque l’attore oppure avrei fatto un lavoro che non mi piace, con l’insoddisfazione del caso, o forse avrei fatto un lavoro che mi piace; ma che non ho scoperto perché ho scelto di fare l’attore…oddio, questa domanda mi ha appena aperto una crisi esistenziale?!
Hai qualche aneddoto divertente da raccontare sulla tua carriera?
Sembra brutto dirlo, ma d’impulso mi vengono in mente racconti legati alla fatica. Perché non è facile scegliere di fare l’artista. Ti senti perennemente in discussione, non ti senti supportato come categoria e resistere e andare avanti è davvero tosta. Ma io so’ de coccio e ancora tengo botta!
Oops, scusatemi, ma la crisi esistenziale che si è aperta poco fa sta palesemente aprendo varchi e buchi spazio temporali pieni di sofferenza. Dicevamo: racconti divertenti sulla mia carriera? Mi è tornata in mente l’ultima replica dello spettacolo “The Dubliners” di Giancarlo Sepe. Ormai un bel po’ di anni fa. All’ultima replica capita di farsi gli scherzi tra attori, ovviamente senza che il pubblico se ne accorga.
Eravamo tutti davanti a un grandissimo tavolo, bellissimo, pieno di fiori stupendi…e tra i fiori trovo, nascosti, degli oggetti senza senso: una piantina, ma fatta con i bastoncini di plastica che si usano per girare il caffè; frasi, disegni buffi… Il problema è che lo spettacolo era drammaticissimo e, subito dopo quella scena, dovevamo restare tutti immobili a fissare il pubblico che sedeva a due metri da noi.
Io ero in prima fila e quella sofferenza mista a divertimento l’ho sfruttata per rendermi drammaticissimo agli occhi del pubblico. Sono stati i 30 secondi più lunghi della mia vita, ma divertentissimi! Infatti, appena entrata la musica e cambiata la scena, penso di aver riso come non mai, ovviamente sempre ad arte, senza farmi sgamare…era quello il bello!
Paolo, sei cresciuto esponenzialmente su Instagram durante l’ultimo anno, a cosa pensi sia dovuto il tuo successo?
A vari fattori: avevo più tempo per creare contenuti, visto che non si poteva uscire tutti stavamo sui social, e forse la voglia di vedere qualcosa di divertente era più diffusa.
Dora Asmr: com’è nato questo personaggio? Ti piacciono i video Asmr, Paolo?
È nata per caso. Mi ero imbattuto in questi video asmr e ne ero affascinato, ma allo stesso tempo inquietato. Alla fine ho pensato di farne una parodia che è diventata virale ed ora Dora è un personaggio, gender fluid, amato anche dai più piccini!
Nei tuoi video ci parli soprattutto della vita quotidiana, sempre con semplicità e ironia: come trai l’ispirazione dalla realtà?
La traggo dalla mia realtà di tutti i giorni. Racconto quello che mi succede e che penso (e spero) non capiti solo a me. Fortunatamente scopro spesso di non essere solo! ;D
DDL Zan: con un post su Instagram hai sostenuto questo disegno di legge. Perché, secondo te, continuano a rinviarne l’approvazione, Paolo?
Per ignoranza, e in alcuni casi – peggio ancora – per strategia e per opportunismo. È una legge necessaria e dovrebbe essere scontata in un paese civile. Invece viene strumentalizzata per propaganda politica. Ma sono fiducioso, ce la faremo!|
Pensi che nel mondo dello spettacolo vi siano ancora discriminazioni per quanto riguarda genere, orientamento sessuale, razza e disabilità?
Sicuramente, ma perché le discriminazioni non dipendono dal luogo o dal contesto: piuttosto dalle persone. Le persone che sfogano le proprie repressioni incitando all’odio o, nel peggiore dei casi, con la violenza, possono essere ovunque. Nel cinema, nella tv, nelle banche, nelle scuole, al supermercato…
Quali sono i tuoi sogni al momento, Paolo? Sono cambiati rispetto a un anno fa?
Sì, sono cambiati. In passato volevo raggiungere un obiettivo specifico, soprattutto a livello lavorativo. Ora quello che sogno è di essere sempre sereno e soddisfatto della mia vita a prescindere dal lavoro che farò. Farò sempre l’attore? Farò il presentatore? Farò creme di bellezza? Chissà, l’importante è che, qualsiasi cosa io faccia, possa svegliarmi ogni mattina con la gioia e con l’entusiasmo di farla al meglio!
