Uno spiraglio di luce per Patrick Zaki: Il Senato approva l’ordine del giorno per conferirgli la cittadinanza italiana

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Ieri, 14 aprile 2021 il Senato ha approvato l’Ordine del Giorno in cui si chiedeva il conferimento della cittadinanza italiana per Patrick Zaki

Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna.
Le autorità egiziane lo hanno ingiustamente arrestato il 7 febbraio 2020, con l’accusa di:
“minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo”.

Il provvedimento per il conferimento della cittadinanza italiana è stato approvato in Senato con 208 voti a favore, nessun contrario e 33 astenuti. Tra gli astenuti 20 sono senatori di Fratelli d’Italia

I senatori astenuti si sono mostrati dubbiosi riguardo all’efficacia pratica che potrebbe avere il conferimento della cittadinanza italiana a Patrick Zaki sulla sua scarcerazione.

Alberto Balboni di FdI si esprime in merito dicendo che teme che la scelta presa in Senato potrebbe rivelarsi tutt’altro che d’aiuto per Zaki ed anzi aggiunge che:

“potrebbe insospettire e irrigidire ulteriormente le autorità egiziane”.

A nutrire simili dubbi c’è anche il sottosegretario agli esteri Marina Sereni.
In Aula ha ricordato che:


“l’attribuzione della cittadinanza è una misura simbolica”, “priva di effetti pratici a tutela dell’interessato”.

Anche Forza Italia nutre dei dubbi, ma ha votato a favore “per ribadire l’inviolabilità dei diritti umani riconosciuti”.

M5s e Pd invece, che sono stati fautori della richiesta al Senato con le due mozioni iniziali, si mostrano decisi e fiduciosi per questa scelta e si augurano che questa possa essere un passo importante per rendere Zaki finalmente libero.

Enrico Letta, del Pd, in merito ha detto:


“l’unanimità dimostra l’impegno di tutta l’Italia. Non molliamo”.

La Lega ha appoggiato la richiesta di cittadinanza, ma in Aula ha ricordato con queste parole una battaglia simile, purtroppo persa:


“non vorremmo che quella cittadinanza italiana che non fu in grado di proteggere Regeni sia oggi un ulteriore fardello sulle spalle di Patrick Zaki”.

In Aula del Senato per chiedere il conferimento della cittadinanza a Zaki era presente anche Liliana Segre che in merito si è così espressa:

“C’è qualcosa nella storia di Patrick Zaki che prende in modo particolare, ed è ricordare quando un innocente è in prigione.
Questo l’ho provato anch’io e sarò sempre presente, almeno spiritualmente quando si parla di libertà.
“Ricordo, cosa sono i giorni passati dentro la cella, quando non si sa se preferire la porta chiusa o che si apra e qualcuno entri e ti faccia o ti dica qualcosa che ti possa far soffrire ancora di più”.

Con queste parole Liliana Segre ricorda quanto quella di Patrick sia una situazione ingiusta e quanto stia soffrendo da ormai 433 giorni.
Il sostegno di tutti, del governo italiano, delle Ong e di chiunque scelga di unirsi alla causa risulta fondamentale davanti a questa enorme ingiustizia.

Patrick è vittima, insieme ad altri, attivisti, giornalisti, avvocati, di un sistema che viola continuamente i diritti umani in Egitto

Il fenomeno de La sistematica sparizione in Egitto degli attivisti per i diritti umani va combattuto.
Le ONG come Amnesty International anche in questa occasione hanno ricordato il loro disappunto per gli accordi politici che il governo italiano prende con il governo egiziano.

Alla luce soprattutto dei dati che sia Amnesty che altre Organizzazioni Internazionali mostrano sulle violazioni dei diritti umani in Egitto:

Risultano 60 mila e 200 mila prigionieri politici egiziani.

È il terzo paese al mondo, dopo Cina e Turchia con il maggior numero di giornalisti incarcerati.

Risultano 1058 oppositori scomparsi.

Nel complesso i dati mostrano una situazione inaccettabile in Egitto e Patrick purtroppo è stata l’ennesima vittima di questo sistema.
Ha subito l’ennesima ingiustizia pochi giorni fa quando la Corte d’Assise del Cairo ha stabilito per lui altri 45 giorni di Carcere; ed ha inoltre respinto la richiesta presentata dalla difesa di un cambio dei giudici che seguono il suo caso.

Per lo studente però è finalmente arrivata una speranza:

Il Governo italiano oltre alla cittadinanza si impegna a:
-spronare le autorità egiziane a liberare il ragazzo,
a vigilare sulla sua situazione e alle sue udienze attraverso diplomatici italiani,
e infine anche a invogliare l’Ue a richiedere all’Egitto il rispetto dei diritti umani.

La paura che l’Egitto nonostante il conferimento della cittadinanza italiana a Zaki non accolga le richieste da parte del governo italiano è fondata; ma la speranza che questo passo possa aiutarlo a renderlo libero non si spegne

Patrick giorni fa, a seguito di una visita concessagli con la fidanzata, le ha lasciato un messaggio nel libro “Cent’anni di solitudine” con scritto:

“Sto ancora resistendo, grazie per il supporto a tutti”.

Ma il ringraziamento andrebbe a lui, per il suo lavoro in favore dei diritti umani.
La speranza che tutti ora nutrono, è che il supporto per cui ringrazia tutti quelli che stanno lottando ogni giorno per la sua scarcerazione, possa rivelarsi presto efficace e concludersi con il conseguimento della sua libertà.

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