Mattia Maestri: accusa archiviata per il paziente 1 di Codogno

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Mattia Maestri, il primo paziente da Covid-19 in Italia, era indagato per epidemia colposa. Nella tarda serata di ieri la notizia che l’accusa nei suo confronti è stata archiviata

Il 18 febbraio 2020 all’ospedale di Codogno, in provincia di Lodi, si presenta Mattia Maestri, la persona considerata sino ad ora, il primo paziente in Italia al quale sia stato diagnosticato il Covid-19. Quel tragico giorno ha innescato una vicenda giudiziaria che si è conclusa soltanto ieri, giovedì 28 ottobre 2021. 

La Procura di Lodi aveva deciso di indagare Maestri, ormai un anno e mezzo fa, a causa del forte sospetto, rafforzato dalla necessità di arginare la diffusione del SARS-CoV-2, che l’uomo non avesse riferito alle autorità competenti tutta la verità sui contatti precedenti alla malattia. 

Mattia Maestri rifiutò inizialmente di essere ricoverato. Poche ore dopo le sue condizioni erano peggiorate a tal punto da entrare in terapia intensiva il 20 febbraio, dove rimase confinato per diversi giorni.

Al termine delle indagini preliminari, gli stessi Pubblici Ministeri hanno chiesto l’archiviazione del procedimento. Una richiesta subito accolta dal GIP, poichè Maestri “non ha commesso alcun reato”. Secondo il Giudice per le Indagini preliminari, quando l’uomo arrivò all’ospedale di Codogno, il Covid-19 era già diffuso in Italia da molto tempo. 

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