La Pet Therapy e l’importanza degli animali per il benessere delle persone
Hai sempre desiderato avere un cane, un gatto o un lama? In ogni lettera per Babbo Natale imploravi che realizzasse il tuo desiderio? Trovavi le più disparate scuse per convincere i tuoi genitori ad accontentarti? Forse dopo aver letto questo articolo avrai finalmente una tesi scientifica per supportare il tuo desiderio: la Pet Therapy!
Gli animali da compagnia, fin dai tempi più antichi, hanno da sempre accompagnato l’uomo, rivestendo un ruolo affettivo importante nella sua vita. Tuttavia recentemente hanno iniziato a rivestire un’importanza notevole anche in ambito terapeutico.
La Terapia Assistita con gli Animali (TAA), più comunemente conosciuta come Pet Therapy, è una forma di terapia in cui l’animale è parte integrante del percorso terapeutico e che mira al miglioramento delle condizioni fisiche, sociali ed emotive delle persone.
Gli animali scelti come supporto alla Pet Therapy devono possedere determinate qualità: devono essere docili e socievoli e non devono presentare atteggiamenti ansiosi o aggressivi. I cani non sono gli unici adatti a svolgere tale ruolo, ma vengono spesso utilizzati anche gatti, conigli, criceti o cavalli.
Il termine fu coniato dallo neuropsichiatra infantile Levenson nel 1961, nel suo libro “Il cane come co-terapeuta”, in cui osservò i risultati benefici di accudire un animale, in particolar modo le conseguenze sul trattamento dell’ansia, dello stress e della depressione.
Nel corso degli anni, è infatti emerso da diversi studi un miglioramento e una riduzione di tali livelli nei soggetti che seguono una Pet Therapy (Ein, Li e Vickers, 2018). Accarezzare un cane, per esempio, permette una diminuzione della frequenza cardiaca e un rallentamento della respirazione (Lynch, Fregin, Mackie, Monroe, 1974).
In particolar modo, il comparto cognitivo sembra essere quello maggiormente influenzato da tale terapia assistita. Nello studio condotto da Sobo, Eng e Kassity-Krich (2006), si valutò l’efficacia della Pet Therapy con cani, sull’impatto post operatorio su 25 bambini, dai 5 ai 18 anni. I risultati hanno fatto emergere come la presenza di questi animali nel reparto ospedaliero portasse ad una riduzione significativa del dolore percepito. La Pet Therapy distoglie i bambini dalla cognizione legata alla sofferenza per l’intervento e non solo, sembra attivare una serie di pensieri confortanti come casa e famiglia.
Nonostante in Italia non vi sia ancora una regolamentazione chiara e unica che supporti tale trattamento, è risultato rilevante dagli studi scientifici l’efficacia della Terapia Assistita con Animali. Recentemente, nel bel Paese, la Pet Therapy sta prendendo sempre più piede e viene utilizzata come terapia aggiuntiva per agevolare il decorso di altri percorsi terapeurici in atto. In particolare, viene adoperata come supporto per i bambini autistici, per i portatori di handicap e per gli anziani.
Bibliografia
Lynch J. J., Fregin G. F., Mackie J. B., Monroe R. R. (1974), Heart rate changes in the horse to human contact, Psychophysiology, 11, 472–478.
Sobo EJ, Eng B, Kassity-Krich N. (2006) Canine visitation (pet) therapy: pilot data on decreases in child pain perception. Journal of Holistic Nursing. 24(1):51-57.