#UnoNonBasta, la petizione che denuncia il presente per un futuro NEXT-GEN

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La petizione #UnoNonBasta che dà voce ai giovani contro un disagio ormai ventennale

La denuncia arriva da un movimento social apartitico e non affiliato che persegue scopi sociali, come più spesso ribadito dagli stessi organizzatori: #UnoNonBasta sottolinea l’ormai riconosciuto disagio giovanile in Italia e dà vita ad una petizione per dar voce ai giovani e farsi sentire dai piani alti. Sono 50.000 le firme raccolte in una settimana e sono in costante aumento.

Socialmente – e specialmente – lavorativamente parlando, i giovani sono da sempre in deficit nel nostro paese: non ci sono i mezzi, non c’è equilibrio economico e non ci sono le condizioni per sostenere chi domani tirerà e muoverà le leve dello Spettacolo Italiano. Ma cosa succede se, nel momento in cui sembra poter esserci uno spiraglio di luce, la politica italiana non lavora per illuminarne il percorso?
Succede che dei giovani stanchi cominciano ad alzare la voce perché stanchi dell’ormai insostenibile (s)fortuna di essere un giovane in Italia.

Da dove nasce e come si coordina il movimento e la petizione #UnoNonBasta

La campagna e la petizione nascono da un lavoro sinergico di realtà giovanili e sono coordinati da associazioni no-profit quali Visionary e Officine Italia. Di proposito senza una firma, poiché tratta una tematica trasversale e generazionale con lo scopo di includere chiunque possa sentirla propria, senza alcuna barriera sociale.

La prima, Visionary, si impegna nel sociale rispetto alla promozione dell’equità sociale e partecipazione attiva della cittadinanza giovanile.

Officine Italia, invece, si occupa di contribuire alle sfide economiche e sociali del paese, in favore di un futuro brillante e giovane.

Come l’Italia investirà i fondi del Next Generation EU

Mentre l’Italia si appresta ad investire la più alta cifra della storia del paese, 196,0 miliardi di Euro, i giovani sembrano essere stati lasciati, ancora una volta, nell’ultima fila dell’ultimo vagone del treno.
Infatti, il movimento denuncia che di questi 196 miliardi, solo l’1% sarà destinato ai giovani e al loro inserimento nel mondo del lavoro. Da qui, lo slogan #UnoNonBasta. E no che non basta.

Portogallo e Spagna, che rispettivamente riceveranno circa 31 e 140 miliardi, ed investiranno in istruzione e formazione per combattere la disoccupazione l’8,7% ed il 17,6%. Numeri che impallidiscono ulteriormente l’1% italiano.

L’Italia: il paese dei controsensi ed il Position Paper del movimento

Non basta nel Paese che vive di controsensi e ci ristagna: l’Italia, infatti, è il paese con il maggior numero di disoccupati giovanili in Europa, ma è anche quello che investe meno in Politiche Attive, mirate all’inclusione giovanile nel mondo del lavoro. Situazione esaustivamente chiarita nel Position Paper del movimento. Denunciano, inoltre, una scarsa chiarezza della definizione di ‘Politiche Attive‘.

Il piano di ripartizione delle risorse, dovrà essere presentato dai singoli Stati entro e non oltre la data di scadenza fissata dalla Commissione Europea, il 30 Aprile 2021. Saranno già passati 13 mesi dall’inizio della pandemia e non prima della metà del 2021 arriveranno i fondi.

La cifra è enorme e i problemi sono tanti, ma una politica che non riesce a guardare oltre la siepe non riuscirà mai a colmare i solchi sociali che questa pandemia ha contribuito a creare (oltre ai soliti già presenti e ramificati da tanti anni). Perché tutto un domani si ritorcerà contro, esattamente come fanno le maree dopo anni di abusi dell’essere umano.
E così sarà per i debiti che verranno, e saremo noi a doverci addossare procrastinazioni istituzionali di uomini politici, sociali ed economiche.

Guardare al domani è davvero così difficile?

Il debito pubblico è rappresentato dall’esposizione di uno Stato e di altri soggetti pubblici nei confronti di altri soggetti economici.
Quello Italiano, nel Novembre 2020, tocca quota 2.582,2 miliardi di Euro, l’ennesimo record negativo di questo paese, sempre in procinto di superarsi.

Un domani il conto arriverà, sarà salato e graverà sulle spalle di tutti coloro che oggi denunciano il fatto. Ci spiegate, cortesemente, come affronteremo questo problema di portata enorme se non ci vengono dati i mezzi per contrastarlo?

Photocredits: @UnoNonBasta

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