Storia di un Pincopallo qualunque
La mistificazione spesso è la causa di pessima informazione
Circa tre lustri orsono, un amico mi raccontò un episodio in cui era incorso. Significativo e particolarmente calzante alla odierna realtà. Era in predicato di essere varata un’importante carica istituzionale e, tra i nominativi in “corsa”, un papabile appariva sicuramente in grado di spuntarla.
Per indiscusse capacità e per le peculiari attitudini a ricoprirne il ruolo attinente.
In uno scambio di messaggi (sms) con un simpatizzante di altra “sponda” l’amico in argomento, aveva esternato la propria convinzione circa la personale scelta.
Nella replica, sempre via “sms”, l’interlocutore ricordava come, anni prima, un altro nominativo – per altra tenzone – fosse riuscito solo per il rotto della cuffia ad avere ragione della concorrenza.
Guarda caso, anche nell’altro esempio, chi la spuntò, sul filo di lana, era della “parrocchia” dell’amico citato.
“Dopo è pressoché morto e tu continui a sostenere profili che non hanno la certezza di addivenire a risultati positivi certi. Perseveri a stare dalla parte sbagliata, adesso è tutta un’altra storia. Colui che sostieni è un morto che cammina”.
Appare appena il caso di precisare che il sostantivo (morto) era utilizzato sotto il profilo squisitamente figurativo.
La replica fu secca e dirimente
“Evidentemente se dovesse accadere che Pincopallo riuscisse a farcela, significherebbe che, così come già accaduto per il passato, le mie preferenze sono per i morti che camminano. Pincopallo, quindi, è un morto che cammina”.
L’interlocutore, una volta acquisito il messaggio ritenne – forse solo per mettere zizzania – di apportare qualche modifica così da mostrare il contenuto del messaggio stesso (e il relativo autore) a Pincopallo.
Quanto riportato era asciutto e senza nessuna possibilità di smentita.
“Pincopallo, quindi, è un morto che cammina”, si leggeva chiaramente ed evidentemente.
Solo la stima reciproca, tra l’amico più volte citato e Pincopallo, risolse il caso e smascherò le meschinità.
Mutatis mutandis…