Poesia: a quanti piace? A pochi, credo, forse neanche a te che stai leggendo ed è un peccato. Ma vogliamo scommettere che alla fine di questo articolo piacerà anche a te?
Poesia e l’arte di insegnarla
La poesia è una scoperta continua, sempre nuova, mai scontata. Ricerchiamo in essa un po’ di noi e ci ritroviamo sempre.
Tante volte ci capitano davanti frasi di autori che abbiamo studiato a scuola e ci piacciono. Ci chiediamo “ma davvero è sua?” Forse l’avevamo odiato, ma solo perché non lo avevamo mai letto davvero.
Beh, non è colpa nostra, come non è colpa nostra che non ci piaccia la matematica.
Insegnare è un’arte, come lo sono la poesia e la letteratura, ma saperlo fare non è un’arte di tutti.
Insegnare: incidere, imprimere segni
Capita troppo spesso che i maestri ed i professori che incontriamo nel corso della nostra vita scolastica, non siano davvero innamorati di ciò che fanno e, di conseguenza, ciò che ci trasmettono sono solo nozioni che, dopo aver imparato per un’interrogazione, dimentichiamo.
Alcuni studenti però hanno la fortuna di incontrare i docenti giusti, quelli che non ti fanno imparare, ma ti insegnano.
Insegnante, dal verbo “insegnare” dal latino tardo insignare: “incidere, imprimere dei segni”.
E non è di certo facile esserlo, farlo bene. C’è in gioco la vita di una persona.
Oggi si pensa che solo i medici possano curare ed è vero, perché solo un dottore può rimettere in sesto il nostro corpo, altrimenti non potremmo fare nulla. Ma nessuno più ormai si sofferma sulla vita interiore di un individuo.
Il nostro corpo è questo, ma il nostro spirito no.
Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento. Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita!”
Dal film “L’attimo fuggente”
C’è un mondo. C’è l’anima e questa è immensa, profonda, è un’incognita straordinaria.
Allora se la medicina ci serve, non diamo per scontato che ci serva un altro tipo di cura. E la poesia è una di quelle più forti, più pungenti.
“La poesia ti salva”, diceva Alda Merini.
La poesia di Leopardi: pessimismo o semplice realtà?
Trova il poeta che più ti rispecchia e senti come ti tocca e scava.
Forse all’inizio avrai paura, perché certe sensazioni sconosciute non sai come assimilarle. Il corpo le rigetta, non sa affrontare il peso, il dolore.
È come una malattia nuova, ma non fa male. Ti penetra senza timore, indecentemente disinvolta. Ma sa ciò che fa e lo fa bene.
È la cura alla sua stessa folle malattia.
Allora, a questo punto, converrete con me che l’insegnante sia una figura importante? Cosa insegna una persona che ti dice solo che Leopardi era pessimista e non vi legge una sua poesia?
Sappi che dal vero al sognato, non corre altra differenza, se non che questo può qualche volta essere molto più bello e più dolce, che quello non può mai.
Leopardi, dalle Operette Morali
E, se la leggerete anche voi, capirete che non è solo Leopardi, ma è Giacomo, un ragazzo non proprio qualunque, ma come voi, con i suoi pensieri in testa, la sua voglia di fuggire da una vita che gli sta troppo stretta. Provate a convincervi del fatto che non abbiate passato anche voi un periodo come il suo. Non ci riuscite, vero?
Allora leggetelo e riscopritevi in lui.
Lasciatevi trasportare dalla poesia, rinascete con lei.
Tu sei poesia
La letteratura e la poesia sono ovunque volgi lo sguardo, sempre presenti, ti accompagnano e non ti lasciano mai solo.
Le poesie ti attraversano, ti fanno riscoprire chi sei, sono già in te.
Lo sono sempre state, perché, in fondo, tu sei poesia.
ambasciator.it
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STEFANO POPOLO
CEO & Founder
Classe 1993, fondatore di Ambasciator e giornalista pubblicista.
Ho pensato al nome Ambasciator per raccontare fedelmente la storia delle persone, come strumento e mezzo di comunicazione senza schieramenti. Ambasciator, non porta penna.