Sissi la principessa triste: la realtà dietro la vita a corte

Principessa Sissi

Il 10 settembre 1898, la principessa Sissi, veniva uccisa da un anarchico. A differenza di quanto viene raccontato (anche al cinema), la sovrana austriaca era considerata “una principessa triste”. Perché?

Il 10 settembre 1898  moriva, all’età di 60 anni, l’Imperatrice d’Austria, conosciuta da tutti come la principessa Sissi. La sua morte avvenne a causa di un tragico evento: un attentato.

Sissi infatti, amante dei viaggi si trovava in incognito, con una dama di compagnia, a Ginevra. Lì, era presente in quei giorni anche un anarchico, l’italiano Luigi Lucheni, un uomo povero, amante degli operai e acerrimo nemico dei ricchi. Egli era intenzionato ad uccidere il Duca d’Orleans, pretendente al trono di Francia. Ma, essendo quest’ultimo partito in anticipo, Lucheni si accontentò della seconda scelta: Sissi, pugnalandola al petto, con un solo colpo preciso.

La notizia dell’attentato fece scalpore. Si spense quel giorno una donna, la cui personalità resta tra le più amate e discusse. Su Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, nata duchessa di Baviera però, conosciamo una biografia piuttosto romanzata grazie al ciclo di film con l’indimenticata Romy Schneider, che per tutta la vita sarà la principessa Sissi nel cuore dei suoi ammiratori.

Romy Schneider
Romy Schneider

A differenza però dei racconti su di lei, la principessa Sissi non fu proprio al centro di una vita incredibile e di un amore da favola, ma al contrario, veniva considerata “una principessa triste”. Per quale motivo?

Chiusa in una trappola d’oro

Come molti sanno, non era Elisabetta la sposa designata di Francesco Giuseppe, bensì la sorella Elena, detta Nenè. Franz fu però colpito da Sissi, che si sposò così a soli 16 anni, diventando Imperatrice d’Austria.

Da quel momento la giovane, di natura libera e ribelle, abituata a trascorrere le giornate nei boschi e a caccia, si trovò chiusa in un contesto, pieno di obblighi e restrizioni che l’etichetta reale le imponeva.

Inoltre, era continuamente sottoposta alle critiche della suocera, Sofia di Baviera, che non le riconosceva le qualità di imperatrice, proprio per la sua indole “campagnola” e anticonformista.

Per tutte queste ragioni, non riuscendo ad essere completamente se stessa, l’animo solare e vivace di Sissi, appassì presto. Si dice infatti che si ammalò di depressione e tristezza.

L’ossessione della principessa Sissi per la bellezza

Un’altra trappola in cui la principessa si era volutamente rinchiusa era l’ossessione per la bellezza, che le portò inevitabilmente infelicità e una salute cagionevole.

Teneva molto alla linea, per questo indossava quotidianamente un corsetto molto stretto, affinché il girovita misurasse solo 50 cm; dedicava tantissime ore al giorno a fare ginnastica, a camminare, all’equitazione e si sottoponeva a diete drastiche, arrivando a pesare 48 kg per un metro e 72 di altezza.

Per questa sua attenzione maniacale a non mettere peso, si dice che soffrisse di anoressia nervosa, un disturbo spesso associato alla depressione.

Questo continuo sforzo fisico e la scarsa alimentazione le provocarono danni alla salute come edemi alle caviglie che le impedivano di camminare e frequenti svenimenti. Persino i bellissimi e lunghi capelli le provocavano sofferenza, perché pesando 5 kg, le provocavano frequenti emicranie.

Le tragedie familiari

A rendere la sua vita ancora più drammatica, furono le innumerevoli tragedie familiari. Innanzitutto sua figlia Sofia, morì di tifo, a soli due anni, durante un viaggio di stato in Ungheria. E poiché Sissi aveva insistito molto per portarla con sé, si sentì a lungo in colpa per l’accaduto, ammalandosi sempre di più. Subì poi anche la morte del figlio Rodolfo, suicida insieme alla fidanzata.

Queste tragedie contribuirono senz’altro a minare anche la sua romantica storia d’amore così favoleggiata con Franz, da cui subì numerosi tradimenti. É per cercare di distrarsi da queste angosce che la principessa Sissi cominciò a viaggiare sempre più spesso ed è proprio durante uno di questi viaggi di fuga dalle sofferenze, che trovò la sua tragica morte.

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