Non tutte le meduse sono pericolose per l’uomo ma le loro punture, spesso, sono fastidiose. Cosa fare e cosa non fare in questi casi
Le meduse si trovano in quasi tutti i mari e gli oceani del mondo. Sono molto diverse tra loro, così come differenti sono le risposte da dare alle loro punture.
In generale le meduse che vivono e prosperano nel Mediterraneo non sono mortali per l’uomo ma le loro punture possono comunque essere assai fastidiose. Una piccola guida su come comportarsi in caso di punture.
Come pungono le meduse?
Questi animali marini rilasciano il loro veleno grazie a nematocisti, organi urticanti racchiusi in alcune cellule dei tentacoli. Sono utilizzate sia per attaccare le prede sia a scopo di difesa e dopo la puntura può capitare che rimangano attaccati alcuni tentacoli al corpo della vittima. Può capitare che sia il corpo sia i tentacoli delle meduse non siano visibili in acqua, per questo è necessario (se si sa che ci sono meduse in giro) fare molta attenzione, tenendo d’occhio costantemente la superficie.
I sintomi più comuni delle punture e come affrontarli
È importante riconoscere i sintomi più comuni di eventuali punture provocate da questi straordinari e antichissimi animali: gonfiore, eritema, bolle, vescicole, orticaria e dolore al primo contatto.
Prima di tutto bisogna lavare la puntura con acqua di mare per staccare i tentacoli rimanenti. Si possono anche staccare con delle pinze o con della carta rigida (evitare di farlo a mani nude)
Per lenire il dolore si può applicare un analgesico o un impacco di ghiaccio. Se la vittima è allergica meglio utilizzare un antistaminico.
Cosa non fare assolutamente
Non bisogna mai realizzare bendaggi compressivi perché si rischia di peggiorare solo la situazione così come non si deve in alcun modo esporre al sole la zona della puntura per almeno una settimana. Al momento della puntura non applicare ammoniaca o acqua non salata, evitare l’aceto e non utilizzare disinfettanti alcolici, preparati a base di cloro o di iodio.
