Siete tristi per la recente chiusura di Yahoo Answer? Tranquilli: c’è Quora. Ed è lì da tanto. Cosa aspettate a scoprirla?
Le voci circolavano da tempo. Ma è solo lo scorso aprile che la notizia assume carattere di certezza: Yahoo Answer – social network basato sulla logica domande&risposte – chiude i battenti dopo 16 anni di onorata carriera.
Quel servizio che tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo utilizzato come sibilla virtuale per trovare una risposta alle domande più disparate. Potevamo starne certi: qualunque fosse il grado di idiozia della nostra curiosità, qualcuno ne aveva già cercata una risposta nei meandri del web. Questa risposta, spesso, giaceva proprio sulle pagine e nei server del portale web creato da due giovani studenti, David Filo e Jerry Yang.
Quora, l’alternativa a cosa?
E se è facile immaginare le ragioni del successo iniziale di sito web come Yahoo, è altrettanto difficile capire come sia sopravvissuto tanto a lungo agli attacchi dei competitor, primo su tutti lo stesso Google, allenato a suon d’algoritmi a rispondere da sé alle domande poste dagli utenti. Ma il colosso di Mountain View non è stato il solo responsabile del declino del sito che, da quasi due decenni, svettava nei risultati di ricerca di mezzo mondo.
Questione di algoritmi
Tra tutti i concorrenti nati negli ultimi anni – in quanto a struttura e volumi di utilizzo – svetta certamente Quora.com, piattaforma nata nel 2009 da Adam D’Angelo e Charlie Cheever, entrambi ex dipendenti di Facebook. Il lancio ufficiale è avvenuto nel 2010. Da allora, seppur con alti e bassi, macina posizioni e popolarità.
Come dichiarato dallo stesso D’Angelo al BostonBusinessJournal:
“[abbiamo] fondato Quora perché, sebbene esistano molti siti di domande e risposte, nessuno di essi ha raggiunto una qualità soddisfacente”.
D’Angelo al BostonBusinessJournal
Ed è proprio questo che contraddistingue Quora dagli altri: la qualità.
Perché usare Quora?
La community italiana di Quora è nata nell’aprile del 2012, è da allora è in una fase di lenta ma costante crescita. Certamente la chiusura di Yahoo Answer ha dirottato alcuni utenti verso la piattaforma della grande Q. Nonostante le dimensioni ridotte della sezione italiana rispetto a quella in lingue ben più diffuse (inglese, francese e spagnola su tutte) e la mancanza di dati certi sull’estensione della comunità di Quorani d’Italia, si stima che gli iscritti siano circa 100.000 (come potete leggere dalla domanda postata sullo stesso Quora).
E la lista degli argomenti è altrettanto corposa: dalle questioni scientifiche (fisica, astronomia, politica estera, ambiente, zoologia, psicologia, scienze sociali ecc.) alle curiosità più disparate sulle cose di tutti i giorni. C’è n’è per tutti.
Fan delle teorie metafisiche in stile Matrix? Qualcuno qui spiega perché potremmo davvero vivere in una simulazione. Sei una persona a cui piacciono gli animali? Dai un occhiata alle sezione dedicata.
O magari hai un dubbio che non ti lascia dormire la notte. Qualcosa del tipo: “chissà come passavano il tempo libero gli uomini del paleolitico?” Qualcuno ha risposto anche a questo. E tanto altro ancora.
Come funziona Quora?
A differenza di altri portali simili, Quora ha una politica ferrea di registrazione dell’identità. Questo spinge gli utenti a registrarsi con il proprio nome e le giuste credenziali lavorative o accademiche. È infatti obbligatoria la registrazione per postare una nuova domanda o anche solo consultare a fondo quelle già esistenti.
L’obiettivo è quello di garantire maggior credibilità alle risposte fornite da persone in carne e ossa, molto spesso esperti e professionisti dello specifico campo/argomento a cui si rivolge la domanda. Questo vuol dire, in altre parole, che una risposta non abbastanza argomentata, precisa o con fonti carenti non verrà visualizzata tra i primi responsi.
Insomma, una volta effettuata l’iscrizione e il login, l’unico limite alle possibilità di approfondire curiosità e conoscenza sta solo nella capacità di discernere tra le risposte più precise e complete – generalmente quelle meglio supportate dagli altri utenti – e quelle meno accurate e pertinenti, automaticamente relegate nelle postazioni finali.
L’algoritmo valuta diversi criteri per restituire la risposta più puntuale al quesito che ci interessa approfondire. Questo sistema si basa su strumenti quali le risposte consigliate (per suggerire domande in base all’interesse dell’utente); moderazione contenuti (basato su un sistema di voti positivi/negativi, segnalazioni e suggerimenti di modifica); programmi top-writer (riconoscimento agli utenti che hanno creato contenuti di valore per il sito per incoraggiarli a continuare), ecc.
Inoltre, è possibile partecipare al Programma Partner. Questo consente ai creatori di domande particolarmente interessanti che generano volumi alti di interazioni di guadagnare da quest’ultime.
Iscriviti a Quora, è gratis!
Questa non è una marchetta per Quora.It. Non abbiamo ricevuto alcunché per la stesura dell’articolo. Questo nasce dalla consapevolezza dell’utilità di tale network, efficacie sia per ricerche precise e approfondite, sia per placare la curiosità o la semplice sete di conoscenza.
Insomma, nel marasma di informazioni quotidianamente accessibili, Quora è un po’ il proverbiale faro nell’oscurità di cui avevamo bisogno.
(Si ringraziano gli utenti che hanno contribuito ad arricchire i topic a cui rimandano i link nell’articolo)