Uccisa una ragazza di sedici anni nel Bolognese

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È stata uccisa da un suo coetaneo alla tenera età di sedici anni, la giovane ragazza scomparsa nel bolognese

Nella mattina del 28 giugno è stata ritrovata morta Chiara Gualzetti, la ragazza scomparsa domenica nel Bolognese.
Il ragazzo omicida, si è costituito alle forze dell’ordine. Ha spiegato il giovane, non omettendo alcun dettaglio, come l’ha uccisa. Sul corpo sono stati ritrovati lividi, oltre a ferite di arma da taglio; infatti il giovane ha confermato di averla invitata nel boschetto dov’è stata ritrovata. L’avrebbe poi incontrata e tirando fuori l’arma del delitto l’avrebbe uccisa. Aveva con sé il cellulare della vittima, i suoi panni sporchi di sangue e l’arma, tutte cose delle quali voleva disfarsi. Ha dichiarato il giovane omicida che ha agito da solo.

Una forza demoniaca

Ciò che rende oscura tutta la vicenda, è il movente non del tutto chiaro. Secondo alcune fonti, è emerso che la giovane era segretamente innamorata di lui. È inoltre l’unico sospettato, in quanto è stato l’ultimo a vedere la vittima prima della sua fine tragica. Sarà stata la follia per un amore non corrisposto a fargli perdere la testa? Il giovane ha inoltre dichiarato che ciò che lo ha spinto a compiere un gesto così feroce, è stata una forza demoniaca. Una forza sovrannaturale, che non è riuscito a controllare, la quale lo spingeva ad atti sempre più violenti. Nessuno dei due ragazzi era seguito dagli assistenti sociali.

Uccisa in maniera premeditata

L’accusa mossa al giovane è quella di omicidio premeditato, ciò che aggrava la vicenda è però l’età. Ambedue i ragazzi: vittima e omicida, sono infatti minorenni. Due ragazzini quindi. La ragazza scomparsa nel bolognese, avrebbe espresso il desiderio di morire, giustifica il giovane e molti erano i suoi tormenti che esprimeva sul social media Facebook. Inoltre molte delle loro chat sono state cancellate dal ragazzo stesso, il quale voleva nascondere qualsiasi traccia dei rapporti e delle conversazioni che intercorrevano tra di loro. Il giovane dopo l’interrogatorio, sarà anche sottoposto ad accertamenti psichiatrici.

Il boschetto del terrore

Ai margini del bosco nel parco dell’Abbazia di Monteveglio; qui è stata ritrovata senza vita Chiara, nascosta in un cespuglio, ritrovata a poche centinaia di metri da casa. Il padre Vincenzo e la madre Giusi nonostante l’immane dolore da cui sono stati travolti, hanno lanciato un messaggio sui social, un ringraziamento. Quest’ultimo rivolto ai diversi volontari che si sono mobilitati alla ricerca della giovane. Così come le forze dell’ordine aggiunge il padre, scosso da una morte tanto crudele nella piena giovinezza di sua figlia. È stato proprio lui a lasciarla uscire nella notte di domenica, dato che si fidava del ragazzo, che aveva persino lavorato con lui.

“Lo conosco, ha fatto uno stage con me e non ha mai dimostrato demoni”.

(Vincenzo Gualzetti, padre della vittima)

Il dolore di un’intera comunità

“Si è fidata delle persone sbagliate; dichiara invece lo zio, che si unisce al dolore familiare e vuole che il colpevole di tale efferato delitto, paghi per ciò che ha fatto. Per aver strappato dalle braccia di una madre e di un padre una figlia neanche maggiorenne. Il padre ha inoltre indicato una casa, destinata a lei, la quale doveva essere ristrutturata; egli si è mosso da Napoli alla ricerca di una migliore sorte. Ha dichiarato di voler dare un futuro migliore alla figlia; possibilmente in un posto tranquillo. La preside dell’istituto alberghiero che la giovane frequentava, la ricorda come una ragazza studiosa e con ottimi voti, sempre presente, ma scossa da alcune fragilità, tipiche dell’età che stava vivendo. Il sindaco Ruscigno ha annunciato per la giornata di oggi, mercoledì trenta giugno, una fiaccolata per Chiara e lutto cittadino.

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