Attorno alla figura di Raimondo di Sangro sono fiorite tante leggende. Quanto c’è di vero?
Soldato, alchimista, inventore, massone, mecenate sono solo alcuni degli attributi utili a descrivere il Principe di Sansevero, Raimondo di Sangro.
Un genio eclettico sempre pronto ad indagare e risolvere i misteri della Natura. Il Sansevero ha rappresentato, come pochi altri, l’Età dei Lumi, con tutte le sue contraddizioni. Per questo su di lui circolano ancora tante leggende.
Raimondo di Sangro e il Cristo Velato
La Cappella Sansevero è l’opera più importante lasciata in eredità dal geniale principe. In particolare, suscita ancora la meraviglia dei turisti il Cristo Velato, scultura realizzata dall’artista Giuseppe Sanmartino.
Una leggenda vuole che il velo che copre Gesù sia il frutto degli esperimenti del principe. Quest’ultimo, infatti, avrebbe trovato la formula alchemica per pietrificare i tessuti.
In realtà, in alcune lettere di Sangro ha raccontato di come tutta l’opera sia stata realizzata da un unico blocco di marmo.

Le macchine anatomiche
Raimondo di Sangro è sempre stato affascinato dal corpo umano. Tanto da far realizzare le celebri macchine anatomiche, grazie all’aiuto da parte dell’anatomista Giuseppe Salerno.
Queste macchine rappresentano due scheletri eretti, di un uomo e di una donna, con tutto il sistema artero-venoso. Una novità per l’epoca che fece nascere una terribile storia, del tutto infondata.
Secondo questo racconto noir, il Principe di Sansevero avrebbe fatto bere una sua pozione ad una coppia di servi. La bevanda avrebbe provocato la loro morte ma anche la conservazione di tutto il sistema artero-venoso.
Raimondo di Sangro è stato certamente un pensatore troppo in avanti per la sua epoca.