Il restauro della Fontana di Diana e Atteone è avvenuto grazie al supporto offerto dalla Soroptimist International d’Italia. La Reggia di Caserta si riappropria di una celebre opera d’arte
Il gruppo scultoreo della Fontana di Diana e Atteone, nella Reggia di Caserta, è stato il protagonista di un incontro avvenuto lunedì 3 ottobre proprio nel celebre palazzo borbonico.
All’evento hanno partecipato le istituzioni, il Direttore Generale della Reggia di Caserta, Tiziana Maffei e le socie del Soroptimist International d’Italia, grazie alle quali è stato possibile restaurare l’insigne opera d’arte.

Il restauro della Fontana di Diana e Atteone grazie ad un concorso
I 160 club del Soroptimist d’Italia hanno realizzato un concorso per finanziare, con 40mila euro, il “Fondo per l’Arte del Soroptmist“. La fontana si è classificata al primo posto su 22 progetti riguardanti altrettante opere d’arte sparse per tutta Italia. Un impegno che ha coinvolto, in particolare, il Past Presidente (biennio 2019-2021), Mariolina Coppola e l’attuale Presidente Nazionale Giovanna Guercio.
Il Soroptimist International è un’organizzazione senza fine di lucro di service club che riunisce professioniste di altissimo livello professionale che, tramite progetti miranti allo sviluppo sociale ed economico delle donne in tutto il mondo, promuovendo al contempo la pace e i diritti fondamentali.
Non è un caso che sia stata scelta proprio la Fontana di Diana e Atteone, un’opera che ricorda una sorta di violenza, visto che quest’ultimo si ritrova a guardare Diana nuda, senza il suo consenso.
L’opera
Nello stupendo giardino all’italiana della reggia progettata da Luigi Vanvitelli c’è un piccolo lago con al centro un gruppo scultoreo che ricorda la tragica vicenda di Diana e Atteone.

Da destra a sinistra: Diana nuda tra le ninfe e Atteone in fuga, trasformato in cervo e assalito dai suoi stessi cani.
La realizzazione dell’opera è frutto del lavoro di più artisti. I cani sono opera di Pietro Solari, le statue di Paolo Persico mentre le ninfe sono state realizzate da Angelo Maria Brunelli.
Il mito
La vicenda è tratta da “Le metamorfosi” del poeta latino di Publio Ovidio Nasone.
Secondo il mito greco il celebre cacciatore Atteone, durante una partita di caccia, si trovò a poter osservare Diana lavarsi, totalmente nuda, in un ruscello. Colto sul fatto, la sorella di Apollo trasformò subito il colpevole in un cervo per impedirgli di rivelare ad altri quanto aveva visto.
Inseguito dai suoi stessi cani, che non lo avevano riconosciuto, Atteone si ritrovò divorato. I cani, non trovando più il loro padrone, furono salvati dal centauro Chirone,che realizzò per loro un’immagine di Atteone.
La Reggia di Caserta, finalmente, si riappropria della Fontana di Diana e Atteone, una tra le opere d’arte di maggior prestigio presenti in questo vero e proprio scrigno dell’arte.