Due donne candidate alla regia: non era mai accaduto nella storia degli Academy
Lo scorso lunedì 15 marzo, l’Academy ha annunciato le candidature per le varie categorie. Nella categoria alla Miglior regia sono state candidate Chloe Zhao e Emerlad Fennel; la prima con lavori pregressi, la seconda alla sua prima prova da regista.
La storia delle candidature al femminile per la Miglior regia
In quasi cento anni di storia degli Oscar, solo cinque donne hanno ricevuto la candidatura. Tuttavia solo una di loro si è aggiudicata la statuetta: la regista Kathryn Ann Bigelow, che vinse alla regia nel 2010 con il film The Hurt Locker.
In ogni caso, mai si erano riscontrare due candidature “rosa” nella stessa edizione.
Lina Wertmuller, candidata alla regia nel 1977
La prima candidata nella storia alla regia (tutta italiana), ricevette una candidatura nel 1977 per il film Pasqualino Settebellezze, interpretato da Giancarlo Giannini, anch’esso candidato per il ruolo da protagonista.
“Non si può fare questo lavoro perché si è uomo o donna, ma perché si ha talento”, dichiarò in un’intervista. Rappresentante di un’era, non solo in quanto prima donna candidata, ma anche per la scarsità di donne alla regia presenti fino ad allora (tutt’ora poche).
Jane Campion, candidata alla regia nel 1993
Candidata all’Oscar per la miglior regia nel 1993 con Lezioni di piano, vinse con lo stesso film una Palma d’oro, per la prima e unica volta nella storia. Jane Campion è considerata l’inno del femminismo, sebbene abbia ricevuto critiche interne al movimento stesso.
Sofia Coppola, candidata alla regia nel 2004
Figlia d’arte del regista Francis Ford Coppola, Sofia Coppola vanta oltre alla candidatura alla regia per Lost in translation, un ventaglio di acclamati film dalla critica tra cui Il giardino delle vergini suicide e il riadattamento in chiave pop della storia della Regina Maria Antonietta.
Greta Gerwig, candidata alla regia nel 2010.
La più recente candidata agli Oscar, tra l’altro per il primo lavoro, ha portato in scena la storia di Christine con Lady Bird, consacrando la carriera di Soarise Ronan, che aveva già avuto modo di mostrarsi promettente.
La regi(n)a di quest’anno: Chloe Zhao e Emerald Fennel
Chloe Zhao
Nata a Pechino, la Zhao provò sin da piccola una fascinazione per la cultura occidentale, tanto da trasferirsi negli Stati Uniti, dove conseguì una laurea in Scienze politiche e studiò cinema all’Università di New York.
Famosa per i suoi lavori indipendenti, si formò come produttrice, regista e come produttrice nel mondo dei cortometraggi. Anch’essi candidati e con un buon successo in svariati festival e concorsi. Si aprì al mondo dei lungometraggi con Songs my brothers taught me e dopo con The rider- il sogno di un cowboy; presentati rispettivamente al 68° e 70° Festival di Cannes.
Nei suoi lavori indipendenti (il primo lavoro fuori del cinema indie, sarà un film prodotto dalla Marvel) spicca la volontà di utilizzare attori non professionisti, che rispecchiano in parte le storie.
Quest’anno riceve la candidatura agli Oscar per il film Nomadland, con protagonista la plurivincitrice Frances McDormand (Fargo nel 1997 e Tre manifesti a Ebbing, Missuri nel 2018).
Emerlad Fennel
La britannica Fennel è stata candidata per Una donna promettente, prodotto dalla stessa regista e dall’attrice che ne interpreta la protagonista, Carey Mulligan.
Prima prova dietro la macchina da presa, la Fennel fu notata ad Oxford dallo stesso talent scout che scoprì Keira Knightley. É principalmente nota per aver interpretato Camilla nella serie targata Netflix The Crown e l’infermiera Patsy nella serie della BBC Call the Midwife.
Si avvicinò al dietro le quinte nella serie televisiva Killing Eve, dove sostituì la collega nella seconda stagione come showrunner.
Del film candidato sappiamo poco, vista la mancata distribuzione in Italia (stessa triste sorte che ha afflitto la maggior parte dei film candidati, per via del covid); la critica però lo esulta come un film scandaloso e complesso, totalmente nuovo nel panorama cinematografico attuale.
Che dire, che vinca la Fannel con la sua donna promettente, la Zhao con la sua “nomade” o gli altri colleghi; questo resterà comunque un anno storico per gli Oscar e per la specifica categoria.