Il lavoro dei rider: sfruttamento o guadagno?
Probabilmente, vi sarà capitato di vedere per strada persone su un motorino/bicicletta con dietro un enorme sacco verde e la scritta Uber. Bene, sono i rider di Uber Eats, vi siete mai chiesti cosa c’è dietro questa nuova frontiera del lavoro? Oggi lo scopriremo.
Come funziona Uber Driver?
Attualmente sono 10mila i rider di Uber impiegati nel nostro Paese.
Sono comunemente definiti fattorini, hanno il compito di consegnare a domicilio il cibo ordinato dall’app Uber Eats.
Per iniziare questo lavoro, si deve disporre di un mezzo (bici o moto) e si deve effettuare una procedura. L’app richiede l’inserimento dei propri dati personali ed eseguire una breve registrazione, successivamente sono richiesti documenti più specifici la cui validità sarà verificata dagli operatori (esempio: la patente, dati del mezzo e assicurazione).
Il servizio non inizia se non si dispone di una borsa termica di Uber (verde). Appena si inizia, l’app chiede una foto del cibo inserito nella borsa, in modo tale da assicurarne la consegna. Dopo questa procedura, il fattorino cliccherà l’opzione “online” sull’app e potrà iniziare a lavorare.
Nuovi termini e condizioni per i rider di Uber Eats
A partire dal 3 Novembre 2020, sono entrati in vigore nuovi termini e condizioni. A seguito ci sono stati anche degli scontri tra Assodelivery e i sindacati. Alcuni cambiamenti prevedono:
- nuovo sistema tariffario: la tariffa oraria sarà applicata sulla base del tempo stimato per il completamento alla fase di consegna e di ritiro dell’ordine, inoltre si potrà vedere in anticipo il guadagno di una consegna prima di accettarla
- bonus: le consegne saranno retribuite con un ammontare aggiuntivo durante i giorni festivi o nelle fasce notturne; in caso di maltempo, si riceverà un importo extra
La tariffa base è di 2,50 euro e aumenta ogni 40 centesimi per ogni chilometro percorso dal punto del ristorante all’indirizzo del cliente.
Il guadagno però non è fisso, varia in base alle consegne effettuate.
Il venerdì dalle 19:00 alle 22:00 sono 14 euro garantiti, se riesci a fare una media di 2.5 consegne all’ora (dipende perché alcune possono essere vicine e altre lontane). Il sabato e la domenica sono 20 euro dalle 19:00 alle 22:00, se fai una media di 3 consegne all’ora.
Le mance sono affidate dall’applicazione, oppure possono essere offerte in contanti alla consegna.
Cosa ne pensano i rider di Uber Eats?
Alcuni rider di Uber Eats (Francesco, Davide e Roberto), sono stati disponibili nel rispondere a varie domande riguardanti la loro esperienza.
Da quanto tempo lavorate per Uber e come vi trovate?
Francesco:
“Io lavoro da 2 settimane ed era come me lo aspettavo. Guadagno dai 100 ai 150 euro a settimana e più o meno lavoro 2-3 ore al giorno quasi tutti i giorni, principalmente faccio turni serali. Il mio mezzo è un motorino 125.”
Davide:
“Anche io lavoro da qualche mese ed era come me lo aspettavo, un mio amico me ne aveva parlato e tutto è coerente con ciò che mi è stato raccontato. Io lavoro con un’altra persona, siamo in due sul motorino, in questo modo il ragazzo che sta dietro scende e consegna il pacco, cerchiamo di ottimizzare il tempo.”
Roberto:
“Io lavoro da inizio Settembre 2020 e le mie aspettative sono state soddisfacenti. Poiché sono uno studente, mi trovo meglio a lavorare il venerdì, il sabato e la domenica. Mi sposto con una moto e uso un accessorio da mettere sul polso, così riesco a vedere bene il navigatore.”
Ci sono stati episodi sgradevoli?
Francesco:
“A volte ci sono bug nell’app perché ha il navigatore impostato e spesso può sbagliare la mappa, quindi dopo devi rimediare da solo nel cercare l’indirizzo su Google Maps e perdi tempo.”
Davide:
“Non ho avuto episodi sgradevoli in particolare. Diciamo che a Napoli è un po’ difficile poiché le strade non hanno manutenzione, ci sono troppi buchi e fosse che rischiano di rovinare il mezzo e i danni li dobbiamo ripagare personalmente, non abbiamo un’assistenza.”
Roberto:
“Mi è capitato un giorno di annullare involontariamente un ordine.
Sono andato un po’ nel panico, perché ho dovuto riportare la consegna al ristorante e non so cosa ne abbiamo fatto. Ovviamente questo evento mi ha fatto perdere tempo per i successivi ordini… Attenzione al touch del telefono, può causarvi questi inconvenienti.”
Cosa ne pensate dei cambiamenti previsti, quali sono i pro e contro?
Francesco:
“Una cosa a favore è che puoi metterti online e smettere di lavorare quando vuoi. Contro è la mancata assistenza o assicurazione che ti ripara i danni in caso di incidente, quando piove è un po’ un casino perché ti bagni.
Le mance le ricevono i rider ma spesso ci sono ricevute fiscali un po’ sospette da parte di Uber, meglio ottenerle in contanti alla consegna.
Secondo me i cambiamenti che avverranno sono positivi, ma si deve vedere nel concreto. Comunque, continuerò a farlo.”
Davide:
“Pro è la libertà di decidere orari e giorni. Contro è che può essere pericoloso, perché col motorino c’è maggior rischio di fare un incidente; poi comunque la borsa pesa e può essere stancante.
I cambiamenti che ci saranno secondo me vanno ad aggiustare dei difetti dell’app, per esempio ti anticipano già su quanto guadagnerai.”
Roberto:
“Pro è la grande libertà di scelta che ti offre, puoi gestirti in base alle tue esigenze. Contro è la stanchezza che si percepisce dopo tante ore di lavoro. Io guidando sulla moto, ho la schiena incurvata e dopo un po’ ne risento.
Per me tende anche un po’ a privarti della vita sociale, poiché le consegne si ricevono maggiormente negli orari di punta.
Penso che alcuni cambiamenti siano giusti, per esempio uscirà un orario che ci indicherà approssimativamente quanto tempo ci impiegheremo per la consegna, possiamo orientarci meglio.”
Secondo la vostra esperienza, lo consigliereste? Vi è stato utile?
Francesco:
“Lo consiglio a qualcuno che vuole guadagnare qualcosa o mettersi dei soldi da parte, ma dipende tutto da quanto tempo lavori.
Sicuramente ho imparato molte strade di Napoli e che mi piace lavorare gestendomi gli orari da solo. Io andrò a studiare a Roma, ma nonostante ciò potrei comunque continuare a farlo lì.”
Davide:
“Anche io lo consiglio perché è un lavoro fattibile. Personalmente un aspetto negativo è che non ti da molta esperienza, sei solo tu e un’applicazione.”
Roberto:
“Mi trovo bene quindi lo consiglio, anche se ci sono dei sacrifici. Mi fa piacere quando ricevo qualche mancia, è bello sentirsi ripagati. Non so però se continuerò a farlo, perché è un lavoro che richiede tempo e me ne sottrae allo studio.”
Come in ogni lavoro, ci sono dei sacrifici. Preferibilmente è consigliato a coloro che vogliono mettere soldi da parte per progetti futuri. Se avete tempo però, potreste anche guadagnare una buona somma. Tutto dipende dalle vostre esigenze.
ambasciator.it
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STEFANO POPOLO
CEO & Founder
Classe 1993, fondatore di Ambasciator e giornalista pubblicista.
Ho pensato al nome Ambasciator per raccontare fedelmente la storia delle persone, come strumento e mezzo di comunicazione senza schieramenti. Ambasciator, non porta penna.