Nella vita meglio un rimorso o un rimpianto?

Rimorso

Rimorso e rimpianto: significato e differenza

Sembra che in molti casi si faccia confusione tra rimorso e rimpianto. Vediamo quindi di fare chiarezza sul significato dei due termini, così simili ma tanto diversi.

Il rimorso è un pentimento per qualcosa che in passato si è detto o fatto e che invece, con il senno di poi, non avremmo mai voluto dire o fare. È quell’emozione che ci spinge a riconsiderare le nostre scelte o azioni e a provare empatia con le persone a cui abbiamo eventualmente fatto del male. Il rimorso ci spinge a considerare ciò che facciamo da punti di vista diversi e a riflettere tanto su noi stessi. Pensiamo alla perdita di un genitore e al rimorso per avergli detto “Ti odio” o “Non ti sopporto più!”.

Il rimpianto, al contrario, è una forma di rammarico per non aver potuto (o voluto) dire o fare qualcosa in una determinata situazione. Insieme al rimpianto spesso si manifestano altre emozioni come l’ansia, la malinconia, la frustrazione, l’amarezza, la rabbia e il dispiacere. Generalmente sono emozioni che proviamo e sentiamo verso noi stessi, più che per gli altri. “Chissà se avessi fatto quella scelta“, “Se fossi andato via“, “Se non l’avessi lasciata“, sono tutte frasi tipiche di chi prova rimpianto. Si può provare rimpianto anche per un viaggio mai fatto, per non aver studiato, per non aver detto in tempo a qualcuno “ti voglio bene” o “ti amo“. Situazioni insomma che ci appaiono irrisolte e che purtroppo ci lasciano un senso di vuoto e inadeguatezza.

Rimorso e rimpianto restano, in ogni caso, due sentimenti strazianti e angosciosi. Rimandano a qualcosa che non è stato e invece si sarebbe desiderato. In entrambi i casi ci accompagna spesso un forte desiderio di ritorno al passato: vorremmo poter riavvolgere il nastro della nostra vita per avere la possibilità di compiere scelte differenti. Se il rimorso si fonda sulla consapevolezza dell’errore commesso, il rimpianto ti fa vivere con il dubbio di ciò che poteva essere e non è stato.

Meglio fare qualcosa e pentirsi o non farla e poi logorarsi pensando a “cosa sarebbe successo se?

A tal proposito Elbert Hubbard, filosofo e scrittore statunitense di fine Ottocento, affermava come fosse meglio rischiare piuttosto che vivere nel rimpianto di non averci mai provato: “Non vi è alcun fallimento se non quello di smettere di provare“.

James Morrison, straordinario cantautore inglese, diceva: “Vivere senza tentare significa rimanere col dubbio che ce l’avresti fatta“.

E ancora, Fabrizio De Andrè, uno dei più importanti e influenti cantautori italiani, affermava: “Ho impostato la mia vita in modo da morire con trecentomila rimorsi e nemmeno un rimpianto”.

Ma io mi domando: è davvero così semplice scegliere e prendersi la responsabilità di poter anche sbagliare? Scegliere di scegliere significa esporsi totalmente ed assumersi completamente la responsabilità delle proprie scelte, sbagliate o giuste che siano. Ma non tutti siamo disposti o capaci di farlo. Noi, a volte, preferiremmo evitare di dover scegliere, delegare la nostra scelta a qualcun altro o scegliere solo avendo la certezza di fare la cosa giusta, sperando di vivere senza rimpianti o rimorsi. È del tutto impossibile, però, sottrarsi all’incertezza della vita, come anche al diritto e al dovere di scelta. Bisogna quindi scegliere sempre e anche quando ci sembra di non farlo, in realtà, stiamo scegliendo. Una non scelta è comunque una scelta, che avrà ugualmente delle ripercussioni e delle conseguenze nella nostra vita.

Nessuno di noi di fronte ad una scelta può sapere cosa sia giusto o sbagliato fare. Quel che è certo è che chi vive nel rimorso ha almeno provato a cambiare il proprio destino, al contrario, chi vive nel rimpianto ha lasciato che il fato decidesse per lui. Inoltre, attraverso un rimorso puoi sempre imparare una lezione di vita. Se invece dovessi vivere sempre col rimpianto di qualcosa che non sei riuscito a fare, forse, non potresti mai vivere tranquillamente. Infatti, a differenza del rimorso, il rimpianto è una sensazione che può tormentarci per sempre.

Cosa può aiutarci a decidere quale strada intraprendere?

A tutti noi sarà capitato di trovarci di fronte ad una scelta e non sapere cosa decidere e cosa fare. Inconsapevoli di cosa volessimo davvero o semplicemente perché eravamo spaventati. Intraprendere una strada piuttosto che un’altra, può risultare in alcune circostanze davvero difficile, poiché ogni scelta comporta dei rischi. Per questo in situazioni dubbiose, in cui ci sembra impossibile trovare una via d’uscita, potremmo:

  • Analizzare i pro e i contro di qualsiasi probabile decisione.
  • Proiettarci nel nostro futuro, immaginando la nostra vita in entrambe le due situazioni contrapposte, caratterizzate appunto da rimorso o rimpianto.

Tramite l’immaginazione possiamo infatti cercare di trovare delle risposte chiedendoci: “se non seguo questa strada, cosa continuerò a fare? Sarò felice? Sarò veramente orgogliosa e soddisfatta della scelta fatta?”

Ovviamente dopo una scelta non possiamo tornare indietro e dobbiamo in qualche modo rassegnarci all’evidenza e accettare la realtà così come è, ma mai con un atteggiamento di resa o di rammarico.

Consigli per gestire al meglio un rimorso o un rimpianto

  1. Sviluppare la capacità di perdonarsi e riconoscere negli altri la capacità di perdonare. Essere umani ci rende fallibili. Nessuno è immune dalla possibilità di commettere degli errori nel corso della propria vita. È importante sapere che è quasi sempre possibile rimediare ai nostri sbagli: con questa consapevolezza sarà più facile riconciliarsi con il proprio passato, perdonarsi e sarà più probabile ricevere il perdono dagli altri. Tutto ciò ridurrà la nostra sofferenza e migliorerà anche la nostra autostima.
  1. Accettare che i rimpianti e i rimorsi fanno parte della nostra esperienza di vita. Bisogna accettare il fatto che il rimpianto e il rimorso sono sentimenti che, seppur laceranti e dolorosi, fanno parte della vita di tutti noi. Sfuggirvi è del tutto inutile e impossibile.
  1. Cercare di immaginare i benefici che derivano dall’andare avanti, lasciandosi il dispiacere alle spalle. Quelle volte in cui ci tormentiamo con i nostri se, ma, forse, dovremmo soffermarci un attimo e chiederci se e quanto davvero valga la pena torturarci per ciò che non è stato e per ciò che non abbiamo fatto: tanto non lo sapremo mai! Lo storico Tito Livio a tal proposito diceva: “Dimentichiamo quello che è già successo, perché ci si può lamentare, ma non tornare indietro”: niente di più vero! Pensare al passato e torturarci su quello che poteva essere, può solo condurci all’interno di un circolo vizioso di altri rimpianti, rimorsi, malinconie che possono solo minare la nostra futura capacità di scelta.

Nella vita non abbiate paura di scegliere!

In conclusione, penso che sicuramente ognuno di noi preferirebbe vivere senza rimorsi né rimpianti. Ma questo è impossibile! La vita è fatta di scelte e nessuno di noi dovrebbe trascorrere la vita imitando la figura del famoso Don Abbondio, il quale pur di vivere tranquillo e quieto si sottraeva alle decisioni e alle difficoltà della vita. Secondo la mia esperienza personale, io credo che sia meglio avere un rimorso piuttosto che un rimpianto. Meglio rischiare, provarci, mettersi in gioco, scegliendo sempre con la propria testa e cuore, piuttosto che restare nella zona di comfort, bloccati dalla paura di sbagliare. Come direbbe lo straordinario Elbert Hubbard: “Il più grande errore che puoi fare nella vita, é quello di aver continuamente paura di farne uno“.

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