Ogni ingiustizia, lontana o meno che sia, dovrebbe riguardarci: l’omicidio di Alisha che ha sconvolto il popolo francese ne è un esempio

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L’8 marzo, nel fiume Senna è stato rinvenuto il corpo senza vita di una giovane ragazza

Il suo nome era Alisha e aveva solo 14 anni e una vita ancora tutta da scoprire.

Le sofferenze di Alisha culminano con la sua morte, ma sono iniziate in realtà molto prima

Quella di questa giovane ragazza è una storia di sofferenza, fisica e psicologica.
Una storia dove il bullismo e il cyberbullismo sono i protagonisti, è una storia di violenze purtroppo come tante: già sentite e come tante altre che forse, anche in questo momento si stanno svolgendo.

Quando e dove esattamente sono cominciate le sofferenze di questa ragazza?

Alisha frequentava un liceo professionale privato e aveva un’ottima carriera scolastica in corso.
La ragazza ha conosciuto quelli che poi sarebbero stati i suoi spietati assassini proprio fra quei banchi di scuola, come troppo spesso accade nei casi di bullismo.
All’inizio dell’anno scolastico, al liceo Cognacq-Jay di Argenteuil, in periferia di Parigi ha conosciuto i due giovani assassini, rispettivamente un ragazzo ed una ragazza di 15 anni.
Il ragazzo era inizialmente coinvolto in una relazione sentimentale con Alisha, poi a conclusione della relazione si sarebbe messo con l’altra ragazza, amica di Alisha.

Nonostante la fine della relazione con il ragazzo, Alisha aveva comunque mantenuto rapporti di amicizia con la ragazza

Dai racconti riguardo questa vicenda, è emerso che il ragazzo era stato infastidito da questa situazione.
Non molto tempo dopo ha rubato una foto in biancheria intima dal profilo snapchat di Alisha, e l’ha divulgata a tutti i compagni di classe.

La scuola aveva poi scoperto l’accaduto e aveva sospeso il ragazzo

Successivamente, il direttore ha informato i genitori di Alisha suggerendo loro di rivolgersi alle autorità.
La madre si è quindi poi recata al commissariato, ma non ha presentato denuncia.
In seguito, il 1 marzo è avvenuta una rissa tra le due ragazze, perché le foto di Alisha erano rimaste ancora in circolazione.
Da quel momento, anche la fidanzata del ragazzo ha ricevuto una sospensione ed insieme al ragazzo sarebbero dovuti essere presenti al consiglio disciplinare della scuola il 9 marzo.

Prima di quel martedì però, Alisha è stata vittima di una vera e propria trappola

Il 6 marzo l’amica ha chiesto ad Alisha una riappacificazione.
La ragazza, come tante avrebbero fatto al posto suo, spinta dalla speranza di una riconciliazione con quella che credeva essere una sua amica, ha accettato l’incontro.
Aisha e l’amica si sono incontrate lungo il fiume Senna quel 6 marzo, ma ad aspettarla c’era anche il ragazzo.
Dalle ricostruzioni fatte sul corpo della ragazza, è emerso che il ragazzo l’aveva:
percossa, riempita di calci alla testa e sulla schiena, dopodiché l’ha poi gettata ancora viva nel fiume Senna.
Pare anche che il ragazzo abbia indossato i guanti della ragazza per non lasciare sue impronte sul corpo della vittima.


Le testimonianze riportano che la coppia si è poi recata a casa del ragazzo.
Lui stesso ha poi raccontato alla madre del litigio dicendo: “è caduta nella Senna”.
La madre però non ha creduto alle parole del figlio, si è recata sul luogo dell’omicidio e poi direttamente alla polizia, denunciandolo.
Il procuratore Eric Corbaux che si è occupato del caso ha detto:

“Nessuna emozione, niente panico o altro quando parlano alla madre di lui”.

I ragazzi sono stati arrestati dalle autorità francesi e rischiano ora vent’anni di detenzione con l’accusa di omicidio premeditato

La motivazione dell’omicidio non è ancora chiara.
Le testimonianze dei compagni di scuola dei tre ragazzi, parlano di bullismo perpetrato nei confronti di Alisha.
Inoltre parlano di invidia covata nei confronti della ragazza, relativa al fatto che fosse molto brava a scuola.
Anche questo dettaglio fa parte di un racconto che non sembra essere nuovo.
Purtroppo fra le vittime di bullismo più colpite, che vengono prese spesso di mira, rientrano tutti quei ragazzi e quelle ragazze che rendono ottimamente a scuola.
Da altre testimonianze poi dei vicini di casa del ragazzo, emerge che il ragazzo fosse “timido e asociale, un insicuro influenzato dalla fidanzata”; ma secondo il procuratore Corbaux:


“non si può parlare di ascendente di uno sull’altra o viceversa, sembrano a prima vista ugualmente responsabili”.

Le responsabilità dirette e principali di questa tragedia sono sicuramente dei due assassini

Due giovani ragazzi proprio come la vittima, che avrebbero dovuto vivere questi anni spesso descritti dagli adulti “come i più belli”, nella spensieratezza, nel desiderio di meravigliarsi delle piccole grandi continue scoperte che si fanno a quell’età.

Invece il male ha preso il sopravvento

Le persone hanno le capacità e le possibilità per creare cose meravigliose e di essere fonte di tanto amore, ma allo stesso tempo sono capaci anche di essere cattive, di compiere atti ignobili, azioni atroci.
Ed è questo quello che per l’ennesima volta è accaduto e non è additabile alla natura cattiva di alcuni esseri umani fin dalla nascita: cattivi non ci si nasce, ma fa parte di un problema molto più grande.

Fra le tante malvagità che accadono nel mondo, quelle come queste compiute in questa vicenda sono legate in particolare ad un vero e proprio fenomeno, (qui sono riportati dei dati recenti a riguardo: https://www.infodata.ilsole24ore.com/2021/02/08/bullismo-e-disagio-psichico-come-stanno-gli-adolescenti-in-italia/).
Il fenomeno di Bullismo e Cyberbullismo” è stato nel dettaglio approfondito in questo articolo: Il bullismo si combatte restando uniti

Il bullismo e il Cyberbullismo hanno conseguenze devastanti nella vita di una persona, nei casi peggiori, come per Alisha, si può arrivare alla morte.
Alisha non dovrebbe essere solo una ragazza a noi lontana e sconosciuta a cui è successo qualcosa di brutto, ma dovrebbe rappresentare qualsiasi giovane ragazza e/o ragazzo che ha subito o potrebbe subire ancora atti di violenza.
Proprio per questo la sua storia, l’ennesima storia di violenza inflitta ai danni di una persona indifesa, dovrebbe spronare a combattere tutti, con ogni mezzo a disposizione, il bullismo, il cyberbullismo e ogni altro genere di ingiustizia.

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