Il quotidiano The Indipendent commenta le dichiarazioni di Matteo Salvini sul voto negli Usa e sui possibili brogli elettorali
La pseudo-militanza politica dell’ex ministro dell’interno salta all’occhio degli organi di stampa straniera. E così Salvini diventa “la cheerleader italiana di Trump”.
Salvini, cheerleader di Trump
Il quotidiano inglese The Indipendent ha pubblicato ieri un articolo in cui definisce il leader della Lega come “Trump’s italian cheerleader” ovvero “la cheerleader italiana di Trump“.
Per chi non fosse avvezzo ai film e alle serie tv made in Usa, una cheerleader è di solito la ragazzina snob che intrattiene il pubblico durante una manifestazione sportiva. Quella che si fa bella nel tentativo di farsi notare dal più figo della scuola, per intenderci. E così fa di tutto per cercare di piacergli. Si trucca, scrive un tweet e indossa la mascherina con il logo di Trump. Oggi funziona così.
E infatti, Matteo Salvini non si ferma qui. Lui vuole supportare il suo omologo di oltreoceano. Per questo, da qualche giorno, nelle sue uscite pubbliche appare bardato di mascherina (almeno questo ci consola) rigorosamente con l’effige elettorale trumpiana. Ed è persino seriamente preoccupato per la regolarità degli spogli elettorali, quando parlando a Radio24 dichiara con convinzione che le negli Stati Uniti siano in atto delle truffe ai danni degli elettori e del presidente uscente. La critica più aspra è rivolta proprio al tanto odiato voto per posta. Come fa Trump, tra l’altro.
Salvini parla di tutto questo – naturalmente – senza portare alcuna prova a favore delle sue tesi. E sono proprio queste le cospirazioni – le conspiracy theories di cui parla The Indipendent – che l’ex ministro degli Interni diffonde. Ed è probabile che ci creda davvero.
La testata britannica rileva inoltre come Matteo Salvini abbia improntato molti aspetti della propria campagna elettorale sulle precedenti mosse di Trump, come l’oramai celebre slogan “Prima gli italiani“, originariamente rivolto agli elettori statunitensi, nel tentativo di stimolare in loro sentimenti nazionalisti e anti-immigrazione.
La situazione negli USA
Peccato che il presidente uscente Donald Trump abbia ben altri pensieri per la testa, in questo momento. Negli Stati Uniti si è chiuso oggi il lungo periodo di elezioni presidenziali, non senza qualche problema. Trump non vuole proprio finire questa corsa alla carica contro Joe Biden, sfidante dell’ala democratica ormai eletto 46esimo presidente degli Stati Uniti d’America.
Ma il miliardario di New York – simbolo mondiale e massimo riferimento di ogni buon populista che si rispetti – del sovranismo reazionario, si sta confrontando con i frutti della sua politica azzardata e spesso incosciente.
Ecco che quindi, alla chiusura della sua presidenza non cede il passo: nessuna chiamata di rito, ne applauso al vincitore. Prima di lasciare la Casa Bianca si concede una riunione con i suoi avvocati per presentare ricorso.
Questo 2020 dovrebbe averci anestetizzato alle sorprese – perciò – non si sa mai cosa aspettarsi. Di sicuro, non è finita qui.