Giunto alla sua terza edizione, il San Laise Jazz è ideato e diretto dal musicista Max Puglia, già Patron del Bagnoli Jazz Festival
La terza edizione del San Laise Jazz, che si terrà al Parco San Laise di Bagnoli, il 13, 14 e 15 settembre 2021, vede la direzione artistica di Max Puglia, chitarrista degli Hermanos, e già Patron del Bagnoli Jazz Festival.
Un lungo percorso artistico, quello di Max Puglia, prima di arrivare alla creazione del San Laise Jazz, all’interno dell’ex base nato di Bagnoli:
Il Jazz Festival ha avuto, inizialmente, degli anni di prova, nel 2008 e nel 2009 con il Bagnoli Power Jazz – racconta Max Puglia ai microfoni di Ambasciator –. Il pubblico ha, sin da subito, molto apprezzato questo genere di musica. Non è stato facile proporre un genere difficile, in una zona complessa come Bagnoli, per lottare contro l’imbarbarimento musicale e culturale.
Come di consueto, il San Laise Jazz è realizzato grazie al sostegno di Patrizia Stasi, Presidente della Fondazione Campania Welfare e al supporto dell’Assessorato all’Istruzione e alle Politiche Sociali della Regione Campania. Un incontro fondamentale quello con la Stasi, avvenuto nel 2019, che ha permesso a Max Puglia la nascita di una fruttuosa collaborazione:
Durante l’edizione del 2019, mi ritrovai tra il pubblico la Presidente Patrizia Stasi – continua Puglia – che rimase molto colpita dalla nostra iniziativa, totalmente gratuita. La Stasi volle quindi riproporre il Festival nel Parco San Laise, con un’altra denominazione ovviamente: San Laise Jazz Festival.
Il Festival, come ogni anno, presenterà delle novità importanti frutto dello zampino artistico del suo ideatore e direttore:
“Ho creato delle sinergie tra musicisti differenti – prosegue Max Puglia -, realizzando al contempo delle produzioni ad hoc per il Festival.
Il 13 settembre sarà ad esempio una serata tutta bagnolese. Ci sarò io, anche per salutare il mio quartiere, con gli Hermanos – A Virtuoso Guitar trio. Tre chitarristi virtuosi di Bagnoli che si riuniscono dopo 20 mesi, in un concerto diverso dal solito.
Il 14 settembre, sarà la volta di Consiglia Licciardi, un’artista che ha cantato anche con Frank Sinatra, in Argentina, al Cairo, questa volta in una nuova veste. Ho fatto incontrare la cantante con Vito Ranucci, un compositore e un sassofonista di musica elettronica da film dando vita ad una nuova produzione. Ho sentito le prove e devo dire è qualcosa di sorprendente!
A chiudere il Festival, il 15 settembre, ci sarà il mitico gruppo degli anni settanta, Il Giardino dei Semplici “In Jazz”. Ho avvicinato la musica melodicissima del gruppo di Fuorigrotta con Sasà Mendoza Trio e Giulio Martino. I concerti saranno aperti da altri musicisti Banda Rotta Bagnoli e Napoli United. Al festival sarà inoltre presentato il nuovo lavoro di Lino Volpe. Tutti lavori inediti dove c’è molta Bagnoli.
Infine una battuta conclusiva sul significato simbolico del Jazz e su un sound che, storicamente, racchiude un forte potere evocativo:
Jazz è una parola che quasi non esiste. Per me significa sinergia libertà, comunione, dove si ascolta e si è ascoltati, come dovrebbe sempre essere nella vita.