La sanità calabrese nel limbo
Arrivano dopo nemmeno 24 ore dalla nomina di commissario della sanità calabrese le dimissioni di Eugenio Gaudio, rettore dell’Università ‘La Sapienza‘ di Roma. La scelta sarebbe dovuta a motivi familiari: “Mia moglie non vuole trasferirsi a Catanzaro“, dichiara l’ormai ex commissario.
Le dimissioni di Gaudio arrivano dopo nemmeno 48 ore da quelle di Giuseppe Zuccatelli maturate dopo il dietrofront degli esponenti del 5 Stelle nei riguardi della sua nomina. Appena 24 ore prima del dietrofront, Zuccatelli aveva preso il posto di Saverio Cotticelli; quest’ultimo protagonista di una triste vicenda: l’assenza di un piano Covid per la propria regione.
Le dimissioni di Gaudio
Le dimissioni dell’ormai ex commissario arrivano per motivi personali. Lo afferma lui stesso in un’intervista a Repubblica.it: “Ho trovato resistenze in casa e a quelle mi sono dovuto piegare – spiega Gaudio – ma non vado in pensione: continuerò a mettermi a disposizione per il servizio pubblico e ad insegnare come ho sempre fatto”.
La regione Calabria – a questo punto – si trova in un limbo: in sole 72 ore sono stati cambiati tre commissari della Sanità. “Tre buchi nell’acqua, ora dateci ascolto!” affermano le Sardine riguardo il nome da loro proposto: Gino Strada.
Gino Strada: il fondatore di Emergency
Gino Strada è il nome proposto dalle Sardine come commissario della sanità calabrese. Dopo il trittico di fallimenti Cotticelli-Zuccatelli-Gaudio le sardine chiedono ascolto in merito alla loro candidatura.
Strada è fondatore dell’associazione Emergency: un’associazione umanitaria italiana nata nel 1994 che offre cure gratuite e di alta qualità alle vittime delle guerre; Iran, Afghanistan e Sudan sono alcuni dei paesi in cui l’associazione è scesa in campo.
“Non ho ancora ricevuto un’offerta formale;” – dichiara Gino Strada, che continua – “dichiarerò le mie intenzioni direttamente a chi di dovere. E nego di aver detto di non essere disponibile per l’incarico, come qualche agenzia di stampa ha fatto trapelare.”
Ritardi, scontri e scelte sbagliate fanno stagnare la Calabria in una situazione scomoda in un periodo di grave emergenza: ogni giorno peserà e saranno i cittadini a pagarne le conseguenze. L’augurio è quello di trovare una strada comune ed efficiente nel più breve tempo possibile, come aveva promesso il premier Giuseppe Conte.