La metodologia Coerver Coaching

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Coerver Coaching: uno sguardo verso il futuro

Ad oggi esistono tantissime metodologie di allenamento.

Non esiste una metodologia che risulti migliore di un’altra, ma sicuramente bisogna scegliere in che modo allenare i proprio allievi anche in relazione alle capacità e le attitudini dei giovani atleti.

Questa metodologia è quella che ricopre il più ampio raggio di utilizzo, proprio perché si addice maggiormente rispetto alle altre, allo sviluppo del giovane calciatore.

Questa metodologia oltre ad essere utilizzata nelle scuole calcio, sta prendendo sempre più il sopravvento anche nei settori giovanili di squadre professionistiche.

Quando e come nasce la metodologia Coerver Coaching

La metodologia nasce negli anni 70, grazie a Wiel Coerver, allenatore olandese, il quale intuì l’importanza di porre l’accento sulla performance del singolo all’interno del gioco di squadra.

Se in una squadra tutti i giocatori riescono a dare il meglio individualmente, ne gioverà soprattutto il collettivo.

Questo non vuol dire che si pone l’attenzione solo sulla performance del singolo, ma il singolo ha l’obiettivo di rendere al meglio nel contesto generale (la squadra) in cui si trova per favorire la squadra.

Questa metodologia si basa sul concetto di “1 contro 1”.

Wiel Coerver analizzò i grandi giocatori con i video e arrivò alla conclusione che le loro abilità, in particolare quelle nel controllo di palla e la capacità nelle situazioni di “1 contro 1” sarebbero potute essere elaborate come strumento di insegnamento ai giovani calciatori, per lo sviluppo, il miglioramento e il consolidamento di tutte le capacità tecniche e tattiche individuali proprie del gioco del calcio.

La piramide di apprendimento del giovane calciatore

Lo strumento per analizzare la progressione didattica del metodo è la piramide.

Alla base della piramide troviamo l’elemento tecnico del controllo e dominio della palla, che rappresenta il punto di partenza per la costruzione del giovane calciatore.

Le fasi della piramide sono:

  1. Dominio della palla
  2. Trasmissione e ricezione della palla (in gergo passaggi e controllo della palla)
  3. Finte e situazioni di uno contro uno
  4. Velocità
  5. Finalizzazione
  6. Attacchi di gruppo e gioco di squadra.
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Piramide di apprendimento

Dominio e controllo della palla

Si tratta della fase fondamentale.

Così come un palazzo non può reggere a lungo senza fondamenta, sarà difficile creare o formare al meglio un giovane atleta senza una solida base.

Per questo il dominio della palla è il punto di partenza del settore giovanile.

Essendo alla base della piramide, questo elemento tecnico andrà allenato in maniera scrupolosa, soprattutto con esercitazioni a carattere individuale.

In questo caso si procede assegnando ad ogni ragazzo il suo pallone.

Trasmissione e ricezione

Questa metodologie tratta insieme “il passaggio e il controllo”.

Risulta essenziale l’abilità del giocatore nel primo controllo, perchè è quello che deve orientare il pallone nella direzione del prossimo passaggio.

Il controllo (quindi la ricezione) può avvenire con varie parti del piede:

  • Interno/Esterno
  • Suola
  • Punta
  • Tacco
  • Petto

Finte e situazioni uno contro uno

Questa fase rappresenta uno step fondamentale, dato che nel mondo del calcio moderno questo concetto ricopre una fase fondamentale.

Inoltre in questa fase esiste una componente che non è allenabile, perchè innata: il timing e l’esecuzione di una finta.

Questo non vuol dire che non è possibile far comprendere e migliorare un atleta da questo punto di vista.

La fantasia e la creatività del singolo giocatore faranno sicuramente la differenza in fase di esecuzione, ma le componenti tecniche che stanno alla base dell’uno contro uno si possono comunque trasmettere con efficacia.

Velocità

Il concetto di velocità nel calcio ha due valenze:

  1. velocità dal punto di vista condizionale
  2. velocità di esecuzione del singolo gesto

Le proposte per potenziare e migliorare questa fase saranno esercizi e giochi per migliorare agilità, accelerazione e potenza con e senza l’utilizzo del pallone.

Finalizzazione

L’obiettivo finale dello sviluppo di gioco individuale e collettivo è la finalizzazione a rete.

Tutti gli elementi tecnici analizzati finora sono finalizzati alla conclusione a rete.

In questa fase verranno stimolati gli atleti a trovare le migliori soluzioni per effettuare con successo un tiro o un goal.

Attacchi di gruppo

Si tratta dell’ultima fase della piramide.

In questo stadio viene allenata la capacità di  ricercare il possesso palla e la profondità dell’azione, lavorando in piccoli gruppi da 4 oppure 5 atleti.

In questa fase l’istruttore deve porre l’attenzione sulla ricerca della migliore soluzione da parte del giocatore.

Il calciatore pensante

L’obiettivo di questa metodologia, oltre alla crescita tecnica del singolo atleta è quello di “creare” un giocatore pensante.

Bisogna esercitare un atleta a saper trovare la miglior soluzione tra le tante, in tutte le differenti situazioni di gioco.

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