Perché gli ultimi romantici (non) dovrebbero scusarsi

ultimi romantici

Forse gli amori, le amicizie, non si vivono più come un tempo, forse sono davvero pochi gli ultimi romantici

E tu sei una persona romantica? Vivi di particolari che scorgono bellezza intorno e nella persona che è con te? Credi ancora nella intensità e nella preziosità di uno sguardo? Sogni un amore così: folle, raro, e un’amicizia vera, come gli ultimi romantici.

Lettera di scuse di un ultimo romantico

Chiedo scusa, per le storie in cui ho creduto, quando un solo sguardo raccontava più di ogni parola detta o scritta.
Apparterrò ai romantici, che stringono forte i dettagli delle sensazioni: ferma intensità che muove vita. Non mi pento delle promesse fatte senza dirsi troppo, niente che un abbraccio non potesse tenere sotto chiave, sotto al tuo cuore, sotto a un battito.
Chiedo scusa se credo ancora a quelle storie che sanno di sogni e favola in mezzo a chilometri di realtà. E se sognassi ad occhi aperti? Dovrei camminare per altri chilometri ancora e gridare al cielo ogni viso incrociato, imbronciato o sorridente, cosa mi ha insegnato. Fugge via quello che vorrei dire, mentre ho davanti a me una strada asfaltata da attraversare.
Vorrei fidarmi di più degli orizzonti più lontani, ritrovare persone e trovare persone in sconosciuti da amare, che avranno già amato chissà quante volte, case, strade, donne, uomini.

Se ancora stringi lo scintillio delle sensazioni e ti sembra di sognare ad occhi aperti; se ancora confidi nella autenticità dei sorrisi, allora appartieni agli ultimi romantici.

Documentare gli ultimi romantici

Come si documenta degli ultimi romantici? Con occhi attenti ma sguardo discreto, mai invadente, per dare libertà alla spontaneità. Guarda quanta gente si sorride davvero per strada?

Forse persone come i fotografi, abituati a catturare istanti, potrebbe essere un esempio di ultimi romantici Un fotografo direbbe: “Chiedo scusa, ma ho la fissa per gli incontri fulminei che restano immortalati e sembrano immortali. Hai visto? Sono reali. Basta non perderli: dettagli di incontri e di vita“.
Così come i ritrattisti o i poeti, ammaliati da tutto ciò che ha in se poesia.

Il lieto fine

E se infatti un poeta volesse raccontare l’ultimo atto di chi si innamora, attraverso lo stupore di una donna amata e voluta probabilmente scriverebbe queste parole: “Mi prende per la vita, poi mani su gli occhi. È lui, è tornato da me e io da lui. Si muove la città… è la sera dei miracoli.

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