Oggi è il 60esimo compleanno di Alberto Angela, il conduttore dello storico programma Ulisse il piacere della scoperta, di ritorno in tv a partire da domani
Oggi è il 60° compleanno di Alberto Angela, il divulgatore più famoso e affascinante d’Italia. Cogliamo l’occasione, oltre che per augurargli un buon compleanno, per ricordare che proprio domani inizierà una nuova stagione del suo storico programma “Ulisse il piacere della scoperta”, con chiusura prevista sabato 14 maggio 2022.
Inoltre, scopriamo insieme alcune curiosità sul suo conto, che forse non tutti conoscono.
Cittadino del Mondo
Alberto Angela innanzitutto non nacque in Italia, bensì a Parigi, proprio l’8 aprile 1962. Visse poi per quattro anni in Belgio, per il lavoro di suo padre, l’altrettanto famoso divugatore scientifico Piero Angela. Studiò sia in Italia che ad Harvard, in Columbia, e in California. Visse in seguito, per diversi anni, in Africa e in Mongolia, alla ricerca di scheletri di dinosauri, trascorrendo molte notti circondato da formiche, iene e ippopotami. Insomma, Alberto Angela non è mai stato un tipo da scrivania e la sua innata curiosità lo ha da subito portato a viaggiare tanto, al punto da poter essere considerato un cittadino del mondo, dalla formazione cosmopolita, e grande conoscitore di inglese e francesce. Anche il suo esordio in tv avvenne all’Estero, cioè per la Televisione Svizzera Italiana nel 1990, e tre anni dopo passò in Rai, conducendo insieme al padre Il pianeta dei dinosauri.
Il rapimento: l’esperienza più brutta della sua vita
Non tutti conoscono o ricordano questa triste parentesi della vita di Alberto Angela. Nel 2002 lui ed alcuni componenti della sua troupe, furono rapiti da tre banditi armati, mentre si trovavano in Niger per girare una puntata di Ulisse, rischiando di essere uccisi.
Fu questo il racconto di Alberto Angela, poco dopo l’accaduto:
Non abbiamo sconfinato, eravamo su un percorso ben noto, che ci era stato assicurato tranquillo, frequentato fino al giorno prima da turisti, tra Algeria e Niger; appena in territorio nigerino, dopo una cinquantina di chilometri in pieno deserto, si è materializzato un veicolo velocissimo da cui sono scesi tre individui, con turbante e occhiali da sole, kalashnikov e pistole alla mano, intimandoci di arrestarci. […] Dopo l’assalto sono seguite quindici ore di terrore: sotto tiro, calci nel costato, pugni alla tempia, schiaffi a mano aperta per sfondarti i timpani, interrogatori con urla e violenze psicologiche, uno alla volta, senza capire cosa volessero. Prima ci chiedevano hashish, poi alcol, soldi, ci domandavano se fossimo spie. Giocavano con noi, terrorizzandoci.[…] Ho temuto davvero di non rivedere più mia moglie”.
I rapitori pensavano quindi che lui e la sua tropue fossero delle spie o dei trafficanti di droga e posero fine alla tortura solo il mattino seguente, quando ci fu la liberazione e il ritorno a casa. Questa terribile esperienza ha lasciato segni profondi e permanenti, ma non è riuscita a fermare la passione di Alberto Angela per il suo lavoro. Lo ha portato però indubbiamente, come accade a tutti dopo un brutto momento, ad apprezzare ancora di più il valore della vita :
“Ti porta a fare un bilancio e a riflettere sul valore della vita, e ad amarla poi di più ma nonostante la grande paura, non ho smesso di svolgere con grande passione il mio lavoro“.
Dalla bocciatura alle molteplici lauree
Difficile da credere, ma vero. Alberto Angela è stato bocciato una volta nella vita, esattamente in quinta elementare. Non era affatto uno studente modello, anzi era ribelle, vivace e fuori dagli schemi. Al riguardo, Piero Angela commentò così: “Oggi si tende a dare la colpa agli insegnanti, ma se un alunno non va bene è giusto che ripeta l’anno. Ad Alberto la bocciatura è bruciata molto, ma gli ha innescato una spirale virtuosa”.
Una cosa è certa: quell’episodio servì ad Alberto per prendere coscienza di quale fosse per lui il giusto approccio allo studio: attivo e avventuroso.
Da quel momento, la sua carriera scolastica (e poi lavorativa) si è basata su continui successi: si è diplomato con successo in Francia; ha conseguito con 110 e lode una laurea in Scienze Naturali all’università La Sapienza di Roma e varie specializzazioni alle Università di Harvard, Columbia e California.
E inoltre nel 2019 ha ottenuto 3 lauree magistrali honoris causa:
- in Comunicazione del Patrimonio Culturale (dall’Università degli Studi di Palermo):” Per la sua lunga attività scientifica e di alta formazione e divulgazione espressamente rinvenibile nei suoi libri e nelle serie televisive, di cui è autore e conduttore, che lo hanno reso celebre in tutta Italia”.
- in Archeologia (dall’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa”): “Per la straordinaria capacità di sintesi tra competenza e comunicazione, ovvero tra i valori della conoscenza scientifica e i metodi della trasmissione del sapere nell’era dei nuovi media.» Tra le motivazioni del riconoscimento, la sua costante opera di valorizzazione dei beni culturali mondiali.
- in Filosofia (dall’Università degli Studi del Piemonte Orientale). Il titolo gli fu conferito dal magnifico rettore Gian Carlo Avanzi “per il rigore scientifico e l’elevata qualità delle sue produzioni – si legge nelle motivazioni -, per l’efficacia dei risultati raggiunti”. E queste furono le parole di Alberto Angela, dopo il conferimento di questo prestigioso titolo:
“La filosofia è l’amore per la conoscenza, ed è un grande mare in cui noi ricercatori spieghiamo le vele: il nostro ruolo è di portare la conoscenza a chi è rimasto in porto”
Alberto Angela