É possibile lavorare, nei tempi moderni, utilizzando tecniche e strumenti di una volta? Una risposta l’ha data, con forza, il tipografo Carmine Cervone, realizzatore de “Il più piccolo museo del mondo della tipografia”.
Nel decumano superiore di Napoli, nel cuore pulsante di Partenope, si trova questa tipografia di altri tempi, inglobata nei resti dell’antico teatro romano del I secolo a.C. Quasi un destino annunciato, in un connubio tra un luogo storico e un’attività realizzata con gli antichi metodi.
Un tuffo in un passato che, proprio in luoghi come questi, si fonde mescolando rumori, odori, sensazioni carichi di 26 secoli di storia e cultura.
La Tipografia Cervone diventa un museo
Un’attività divenuta, nel tempo, un museo per far conoscere un mestiere utilizzando i macchinari e le tecniche del secolo scorso. Un museo non statico, quindi, ma dove si può osservare un artigiano di altri tempi all’opera.
Anche grazie a Cervone si mantiene viva la tradizione tipografica che a Napoli ha avuto nel corso dei secoli uno dei suoi principali punti di riferimento.