La funivia collega il paese di Stresa alla vetta del monte Mottarone: domenica 23 maggio non ci è mai arrivata
Tragedia in Piemonte: si è staccato un pezzo della funivia che collega la cittadina di Stresa al monte Mottarone. Conteneva circa quindici persone e di queste risultano sopravvissute solo due. Si tratta di bambini di cinque e nove anni ora ricoverati d’urgenza all’ospedale di Torino. Non è chiara la dinamica dell’accaduto, ma sembra che la funivia fosse quasi arrivata in vetta e che la cabina fosse abbastanza in alto rispetto al punto di schianto. Un grande volo, poi il rumore assordante; il ferro che si accartoccia come carta e tredici persone sotto le lamiere che la cima del monte non la vedranno mai più.
È questo il bilancio appena successivo alla tragedia avvenuta ieri, domenica 23 maggio, pochi giorni dopo l’apertura della funivia del 24 aprile; data in cui era predisposta la ripresa dopo un lungo periodo di stop a causa del covid.
Una giornata in montagna; una improvvisata gara di scii, una visita per godere di un panorama mozzafiato (quello del Mottarone è uno dei più belli d’Italia. Da circa 1400 metri d’altezza è possibile avere una vista a perdita d’occhio delle Alpi Marittime fino al Monte Rosa con tutti i sette grandi laghi). Queste dovevano essere le premesse di chi la mattina di domenica ha preso la funivia, forse per la prima volta, forse come di consueto ogni anno.
La tragedia in Piemonte era forse annunciata, poteva essere prevenuta?
Dopo il rammarico per delle vite spezzate, bisogna comprendere a fondo le cause dello stacco e poi dello schianto.
La funivia era stata già chiusa nel 2014 e poi riaperta nel 2016 dopo alcuni lavori di manutenzione per problemi pregressi. È chiaro che alcuni di questi problemi sono stati trascinati e forse non accuratamente risolti. È ancora probabile che poteva servire un intervento di revisione proprio per lo stop dovuto al covid. In Italia gli incidenti per strutture non adeguate o per impianti non abbastanza supervisionati sono tristemente ricorrenti. Sarebbe necessaria una riflessione delle autorità competenti sul sistema di cantieri e di controllo vigente. Nonostante le indagini in corso, sarà difficile individuare subito un responsabile. Si tratta però, ancora una volta, di una tragedia forse annunciata che poteva e doveva essere prevenuta.