Milite Ignoto, il 4 novembre è una Giornata tutta da scoprire

Milite Ignoto

Il 4 novembre 1918 il Bollettino della Vittoria annunciava la fine della Prima Guerra Mondiale per l’Italia. Il Milite Ignoto serve a non dimenticare i sacrifici fatti

L’Armistizio di Villa Giusti, a Padova, tra il Regno d’Italia e l’Impero Austro-Ungarico fu firmato alle ore 15:20 del 3 novembre 1918. Il giorno successivo, alle ore 15.00 entrò in vigore la pace tra i due contendenti, in guerra dal 24 maggio 1915. Proprio per questo motivo il 4 novembre, in Italia, si celebra la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, una data sulla sulla quale c’è molto ancora da conoscere e da raccontare. 

Chi ha scritto realmente il Bollettino della Vittoria?

Nelle scuole italiane è scritto che ad aver emanato il Bollettino della Vittoria del 4 novembre sarebbe stato Armando Diaz, il napoletano Comandante Supremo delle Forze Armate Italiane. Ad aver materialmente redatto il documento, attualmente esposto nel Castello di Sanluri in Sardegna (R), è stato però il generale Domenico Siciliani, all’epoca capo dell’Ufficio Stampa e Propaganda del Comando Supremo. Tra i suoi compiti vi era anche la redazione dei bollettini di guerra. Pur essendo nato in Calabria, le radici familiari di Siciliani sono partenopee come per Diaz, un fattore che potrebbe aver reso più facili i rapporti tra i due ufficiali del Comando Supremo. 

Quarta Guerra d’Indipendenza

L’intervento italiano nella I Guerra Mondiale è ricordato con la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate dal 1919. Secondo molti, questo conflitto bellico, avendo comportato la riunificazione delle Terre Irredente con la Madrepatria, andrebbe considerato come ultima tappa del processo di unificazione iniziata con il Risorgimento. La Quarta Guerra d’Indipendenza Italiana, secondo questa corrente di pensiero, è un nome più adatto ad indicare questa immane contesa tra Italia e Austria-Ungheria. 

Firmato, Diaz

Il testo completo del Bollettino della Vittoria è stato riproposto innumerevoli volte. Ad esempio, è anche scolpito sul marmo del Vittoriano, tra due altari che riportano, a sinistra, la scritta latina “Et Facere Fortia“, a destra “Et Pati Fortia“. Riunendo insieme le due parti si può ricavare la frase latina “Et facere et pati fortia romanum est”, traducibile in italiano “È da Romano compiere e patire cose forti“. 

In alcune delle versioni presentate al pubblico, fu omesso il nome e il cognome del generale Diaz. In questo caso, il testo termina con “FIRMATO, DIAZ”. All’epoca, molti italiani erano ignoranti e pensarono che Firmato fosse il nome di Diaz: a causa di questo fraintendimento, a molti neonati fu imposto il nome di Firmato o Firmino

Il Milite Ignoto e una madre distrutta dal dolore

Il 4 novembre 1921, il Milite Ignoto (simbolo dei tanti italiani morti e dispersi senza nome) è stato tumulato solennemente all’Altare della Patria a Roma. Maria Maddalena Blasizza fu scelta, avendo perso il figlio Antonio Bergamas durante il conflitto, fu scelta per rappresentare tutte le madri italiane che non avevano potuto riavere i corpi dei figli uccisi durante la Grande Guerra. Fu lei, quindi, che il 28 ottobre 1921 scelse la bara che sarebbe stata tumulata nel Vittoriano

Stasera, in occasione del centesimo anniversario dalla tumulazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria, Rai 1 trasmetterà il docu-drama “La scelta di Maria”, fiction nella quale Maria Blasizza è interpretata dall’attrice Sonia Bergamasco.

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